Alessandra Amoroso: “Vivere A Colori” . La Recensione

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Alessandra Amoroso – Vivere A Colori – Artwok

Vivere A Colori è il nuovo album di Alessandra Amoroso, settimo progetto discografico (includendo EP e cd live) che l’artista salentina ha realizzato con ben quattro produttori: Andrea Rigonat, Michele Canova, Fabrizio Ferraguzzo e Roberto Cardelli ed è disponibile in tre diversi formati: CD Standard, Digital Download e per la prima volta anche in edizione Doppio Vinile e Doppio Vinile Picture Disc – Limited Edition (dal 5 Febbraio 2016).

Il disco, pubblicato il 15 Gennaio 2016, è già stato certificato “Disco Oro” per le oltre 25.000 copie vendute in meno di una settimana, entrando direttamente al primo posto della classifica FIMI – Dischi Più Venduti scalzando “Blackstar del compianto David Bowie.
“Vivere a colori” è composto da 14 brani con stili e sound diversi, ma che sposano comunque bene lo spirito multi – sfaccettato dell’album, in equilibrio di leggerezza e profondità; è un disco ricco di sonorità diverse, con arrangiamenti contemporanei e sofisticati. Entriamo nel vivo dell’album e analizziamo la tracklist di questo straordinario lavoro.

Alessandra Amoroso – Vivere A Colori – Artwok
Alessandra Amoroso – Vivere A Colori – Artwok

“Vivere a colori” track by track

L’album viene anticipato dal singolo “Stupendo Fino A Qui”, pubblicato il 13 novembre 2015 reso disponibile con download gratuito per tutti i fan per ringraziarli del grande sostegno avuto durante tutto il suo percorso. Il brano è composto dal duo Federica Camba e Daniele Coro che come sempre riescono a riconoscere il giusto pezzo per le corde vocali di un’artista che l’interpretazione ce l’ha innata, riconoscibile e unica. Un brano intenso che nelle note basse fa emergere la potenza di una timbrica sabbiata, quasi rinata dopo l’intervento e che esplode in un inciso a crescere: brividi.

“La Vita in Un Anno” vede la firma di Tiziano Ferro e Michael Tenisci. Il pezzo è una ballata neomelodica che crea un filo conduttore con il precedente “Amore Puro”, un inno alle esperienze che ogni anno racchiudono la quotidianità e che sul termine ognuno di noi trae il proprio bilancio non dimenticandosi mai che la vita è una e va vissuta in pieno “La Vita aspetta solo me, la vita spetta solo te: tradirla adesso è una follia.”

La tracklist procede con “Avrò Cura di Tutto” di Daniele Magro. Il brano ti prende al primo ascolto, una sonorità piacevole con un perfetto connubio tra piano e violoncello che lanciano la voce di Alessandra, sicuramente un probabile singolo. Il testo parla del materialismo umano che spesso predomina su tutto il resto, anche sull’amore mettendo in secondo piano la naturalezza del viversi; mentre avere cura di una persona regala importanza e voglia di essere. “Ricorda che nel disordine che tutto sempre distrutto, il mare calmo Io e Te: avrò di tutto.”
Il quarto brano è la traccia omonima “Vivere A Colori” scritta e composta da Elisa. La sonorità è inconfondibile, i vocalizzi iniziali che introducono il pezzo sono proprio la firma indelebile dello stile della cantautrice friulana. La strofa introduce a piccoli passi di piano la voce calda di Alessandra che esplode in un inciso fresco e ritmico che non può non entrarti in testa, radiofonico, sicuramente un brano che entrerà presto in rotazione radiofonica. L’inciso è un inno alla vita, tutto ciò che ci circonda può avere sempre un’interpretazione soggettiva e un approccio ottimista e colorato che fa star bene, oppure meglio. “E poi Tu lo sai se c’è segreto, un segreto per Vivere…per Vivere A Colori!”. La musicalità ha la forza del riascolto.

La quinta traccia è “L’Unica Cosa da Fare” del duo Camba/Coro. Il pezzo chiede più ascolti per una personificazione e coinvolgimento, un po’ come anche “Non Sarà Mai” tredicesima traccia del disco. Ballate che narrano di una delusione amorosa, della frequente banalità nell’usare parole come “per sempre”. I due brani sono i meno radiofonici dell’album.

Si prosegue con “Comunque Andare” altro pezzo scritto da Elisa ma che vede anche la firma e collaborazione della stessa Alessandra. Il brano ha sonorità fresche, pop dance che spingono ad alzare il volume in macchina durante le calde e lunghe serate estive. Il testo, racchiuso poi dal titolo, spinge ad andare sempre oltre le cose, credere sempre in se stessi e vedere il bicchiere sempre mezzo pieno: “Comunque andare, anche solo per capire o per non capirci niente però all’amore poter dire ho vissuto nel tuo nome.” Probabile singolo estivo.
La settima traccia è “Mi Porti Via da Me” di Andrea Amati e Valerio Carboni. Una ballata lenta con sonorità più ricercate, in alcuni momenti ci si immerge addirittura nel mondo di Adele più che nella vocalità nella sonorità che ricordano molto “Skyfall”.

Siamo già all’ottava traccia del disco eppure la potenzialità dei pezzi lasciano sempre nuove sorpese, come “Sul Ciglio Senza Far Rumore” di Roberto Casalino e Dario Faini. Alessandra non ha ancora calcato il palco del Festival di Sanremo come partecipante ma solo come ospite, ma ascoltando questo pezzo e immaginandola lì in ascolto sicuramente avrebbe potuto fare centro. Un brano forte, melodie che ti coinvolgono pian piano ma sempre con più prepotenza. L’inciso è indiscutibilmente “sanremese” con tutte le caratteristiche per una perfetta colonna sonora. Il testo racconta di una storia che ha come ostacolo la distanza che a volte “uccide” e a volte “colma” un qualsiasi legame forte, un’amore. “Ho messo in tasca un po’ del tuo respiro e qualche bacio, di riserva, per quando mancherai.”
L’album prosegue con “Appartenente” altro pezzo del duo Camba/Coro. La melodia in cui sono gli archi a prevalere donano una particolarità al brano, una ballata con un testo profondo che narra di una storia che si chiude inaspettatamente e che spinge i pensieri al dubbio di come poteva andare diversamente o cercando come soluzione l’ appartenenza ad un altro. Non ritengo sia un pezzo da airplay radiofonico.

La decima traccia è “Se il Mondo ha il nostro Volto” di Casalino e Faini. Il pezzo ha una musicalità ritmica meno immediata rispetto alla prima parte del disco, forse tra le ultime tracce proprio per questo ma nonostante ciò un brano che ti sa prendere a suo modo, i giochi di assonanza caratterizzano il testo. “Un’entusiasmo da imitare e circostanze da inseguire”.

L’undicesima traccia è la perla del disco: “Nel Tuo Disordine” di Federico Zampaglione. Un tuffo nel passato con sonorità ricercate e un arrangiamento particolarissimo e delicato. Una musicalità che ricorda quasi un brano storico della grande Mina, una voce quella di Alessandra che è deliziosamente in grado di far conciliare gli anni 70′ al nuovo secolo, con una padronanza timbrica e di interpretazione unica. Un brano che stupisce anche i più scettici, apprezzato già da critica e più esperti. “Dove guardi? Fammi spazio nel tuo disordine.”
Proseguiamo e arriviamo alla dodicesima traccia: “Fidati Ancora di Me” secondo pezzo di Daniele Magro. Il brano scopre ancora il talento di questo giovane autore che è capace di realizzare testi mai banali e al tempo stesso commerciali e orecchiabili. Personalmente sceglierei “Avrò Cura di Tutto” per un discorso solo di immediatezza radiofonica ma non è assolutamente da stoppare in ascolto. Il disco è quasi concluso eppure i brani sono ancora ricchi e ti lascia con la voglia di mettere play ad ancora e ancora altre tracce.

A chiudere l’album è un brano di Federica Abbate (autrice tra gli altri del tormentone di Baby K e Giusy Ferreri, “Roma – BangKok): Il Mio Stato di Felicità”. Il pezzo è un esplosione di energia, troviamo una nuova Alessandra in sonorità dance che ti fanno capire come sia in grado di convincere del proprio talento anche in generi che non la riguardano principalmente (per lo storico discografico). Il sound è fresco con sonorità che richiamano i successi estivi. Un testo che marca di una personalità che in ogni circostanza deve venir fuori, senza coinvolgimenti massivi, fuori dal coro e convinti delle proprie idee. “Preferisco gli alti e bassi ad una vita senza rischio, preferisco stare fuori dal coro.”

Il disco è finito, purtroppo. Inaspettatamente Alessandra ha scelto di mettersi in gioco in un genere nuovo per lei, “rischiando” di non farsi capire eppure il risultato è un disco che ha già uno straordinario successo sia per vendite che per la critica musicale: è il disco della maturità artistica, ci voleva. L’intervento alle corde vocali pare abbia addirittura pulito la voce mostrando ora un timbro ancora più particolare e potente, per tutte le sonorità.

Ora non ci resta che attendere le due anteprime tour per assistere Live alla presentazione di “Vivere A Colori”: 27 Maggio – Palalottomatica di Roma e 30 Maggio – Mediolanum Forum di Assago. Noi di Melodicamente non mancheremo sicuramente!

REVIEW OVERVIEW
Voto Melodicamente
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Avatar di Davide Diviggiano
Nato a Manduria il 10 Giugno 1990, vive a Lecce. Laureando in Scienze della Comunicazione presso l'Università del Salento è un giornalista, addetto stampa e reporter per diverse testate di Sport, Musica e Spettacoli. Ama la musica soul e gospel, non per altro il suo film preferito è Sister Act dell'amatissima Whoopi Goldberg. Artisti preferiti? Molte voci nere internazionali: Macy Gray, Aretha Frankin, Amy Winehouse, Whitney Houston, Alicia Keys, Gloria Gaynor. Tra le italiane Alessandra Amoroso e Nina Zilli, la loro timbrica richiama molto il suo genere musicale.
alessandra-amoroso-vivere-a-colori-recensioneAlessandra Amoroso ha scelto di mettersi in gioco in un genere nuovo e il risultato è il disco che sancisce la sua maturità artistica

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