Barack Obama canta “Sweet Home Chicago” con B.B.King

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Barack Obama
Barack Obama | © Michael Reynolds-Pool/Getty Images

In occasione del Black History Month, ovvero della ricorrenza mensile della storia nera, il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama ha ospitato un concerto di star tra cui il “re del blues” B.B King e Mick Jagger.
Allo stesso presidente è poi toccato fare gli onori di casa:

Una delle cose che comporta essere presidente è che a volte avresti voglia di fare un giro, farsi una camminata per rinfrescarsi il cervello, magari andare in macchina. Ma non puoi farlo. Il Secret Service non te lo permette. Poi però ci sono altre sere in cui B.B. King e Mick Jagger vengono a casa tua a suonare“.

Barack Obama
Barack Obama | © Michael Reynolds-Pool/Getty Images

Dopo la battuta, diventando serio, il primo presidente nero della storia americana ha sottolineato il ruolo che la “black music” ha avuto nella storia della liberazione degli afro-americani ed in generale nella storia di tutta l’America:

Nel celebrare il Black History Month, il blues ci ricorda che siamo passati attraverso tempi più duri di quelli attuali. Oggi sono orgoglioso di avere questi artisti qui, non solo come fan, ma anche come presidente. La loro musica ci insegna che quando ci troviamo di fronte a un bivio non scappiamo mai davanti ai problemi. Li facciamo nostri, li fronteggiamo, facciamo i conti con loro. Su di loro, cantiamo su di loro, li trasformiamo in arte. E anche se ci confrontiamo con le dure sfide di oggi, possiamo sempre immaginare un futuro migliore. Questa è una musica di umili origini. Affonda le sue radici nella schiavitù e nella segregazione, in una società che raramente trattava i neri d’America con la dignità e il rispetto che meritavano. Era la testimonianza di quei tempi duri. Tantissimi uomini e donne cominciarono a cantarlo. E il blues è andato oltre, ha sfondato ogni confine, andando oltre le zone in cui era nato. E’ migrato al nord, dal delta del Mississippi a Memphis, sino alla mia città, Chicago. Ha provocato la nascita del Rock and Roll, del Rhythm and Blues, sino all’Hip Hop. Ha ispirato artisti e il pubblico di tutto il mondo. E gli artisti di stasera ci dimostrano che il Blues continua a raccogliere le folle. Perchè questa musica parla di qualcosa di universale. Nessuno attraversa la propria vita senza gioia e dolore, trionfi e insuccessi. Il blues parla di tutto questo, a volte con una sola nota e una sola parola“.

Questo è stato il programma della serata: prima si è esibito l’Ensemble con “Let the Good Times Roll“, poi B.B King con “The Thrill Is Gone”, Trombone Shorty con “St. James Infirmary”, Buddy Guy e Jeff Beck con “Let Me Love You Baby”, Jeff Beck con “Brush With The Blues”, Mick Jagger da solo con “I Can’t Turn You Loose” ed in coppia con Jeff Beck con “Commit A Crime”, Mick Jagger, Shemekia Copeland e Susan Tedeschi con “Miss You”, Shemekia Copeland e Gary Clark Jr. con “Beat Up Guitar”, Gary Clark Jr. con “Catfish Blues” e “In The Evening (When The Sun Goes Down)”, Keb’ Mo’ con “Henry”, Susan Tedeschi, Derek Trucks e Warren Haynes con “I’d Rather Go Blind” e Buddy Guy, Jeff Beck, Gary Clark, Mick Jagger con “Five Long years”.

Per il gran finale, la trascinante “Sweet Home Chicago“, il padrone di casa si è esibito cantando anche lui: vedere per credere.

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