Cockoo: “La Teoria Degli Atomi”, la recensione

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Cockoo - La teoria degli atomi - artwork.

“Che cosa salverà le nostre molecole?” chiedono i Cockoo nel booklet del loro primo cd “La teoria degli atomi“. Non risponde apertamente la band astigiana, ma nell’album ci offre un viaggio affascinate all’interno delle nostre molecole.  “La teoria degli atomi“, uscito a ottobre 2009, è il lavoro di una band che ama definirsi l’insieme di quattro cervelli eterogenei miscelati a formare gruppo con imprecise velleità musicali.

Cockoo La teoria degli atomi. jpg
Cockoo - La teoria degli atomi - artwork
I suoni sono misti e graffianti, raggianti e melodici, a seconda dei brani; mentre la voce di Andrea Cerrato, autore dei testi e delle musiche riesce ad essere, a seconda delle esigenze, ovattata e profonda. Le atmosfere malinconiche ed energiche di questa band ricordano i Miura di Diego Galeri, altro gruppo del nord Italia. Un rock melodico, un po’ pop, quello racchiuso nei brani. La ricerca della verità, di una divinità è la necessità de “La teoria degli atomi” brano che dà il titolo al disco d’esordio, dove la voce di Andrea chiede ancora “Che cosa salverà le mie molecole?”. Una giungla di atmosfere interiori, suoni puliti e tanto ritmo circondano invece il singolo “Voodotech“, quinta delle undici tracce contenute nell’album, pubblicato da Emi-Cni e che sta scalando la top 20 della Indie music like. “Seta porpora” è probabilmente uno dei brani del disco che più rimane impresso: “E’ forte e irremovibile, solida quanto non saprei, la mia incorrotta etica…“, assieme ad “Utopie animali”, terzultima traccia dell’album registrato a Verdunio (Cn). La ballata più dolce è “Senza far rumore” seguita da “Prigione amica”. La voce rassicurante di Cerrato, dopo la carica estrema di “Rinasce” conduce l’ascoltatore alla fine del disco in maniera più calma, ne “La fenice”, brano di chiusura, quasi non c’è più il bisogno di porsi certe domande: “e non brucerò , e se brucerò, tra ceneri ardenti spicco ancora il volo io fenice sarò…se felice sarò“. Una nota a parte per la copertina e gli interni del disco dei Cockoo, che si pronuncia cocù: rosso scuro con caratteri dorati in rilievo, una copertina elegante che trattiene all’interno schizzi e testi su una base chiara. Un lavoro curato nei dettagli ed estremamente professionale, per la band che suona insieme da 5 anni. [A cura di Stefania Ortolano].

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