Doom Flowers: “Frozen sun”. La recensione

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Doom Flowers - "Frozen sun" - Artwork

I Doom Flowers sono una classica rock band formata da 4 amici che hanno in comune una grande passione per la musica ed in particolare per il rock. L’idea per la nascita del gruppo parte dai due gemelli Mario e Marco Nardone, entrambi amanti del metal e rispettivamente cantante e batterista della futura band. I due cominciano subito a cercare un terzo membro per il gruppo e la scelta ricade immediatamente su Daniele Secondi, chitarrista molto dotato tecnicamente, a cui si aggiunge dopo vari mesi e dopo molti problemi Lorenzo Felappi, studente di conservatorio, pianista e bassista, dalle grandi capacità teoriche. A questo punto la band è completa.

I quattro iniziano il loro percorso musicale, aiutati e assistiti dal batterista Maurizio Ferrazzano, ma a causa di alcune divergenze il 2009 comporta l’uscita del bassista e la sua sostituzione con l’amico Patrizio Gelfusa, con il quale pubblicano il loro primo EP, “The Essence Of My Life“: dopo un anno e mezzo Gelfusa abbandona la band per motivi personali e viene rimpiazzato da Lorenzo Iorio, con il quale la band registra finalmente il suo disco, “Frozen sun“.

Ad un primo ascolto si sentono chiaramente le influenze rock e metal presenti nel gruppo, influenze che hanno nomi come Alter Bridge, Creed e Tool, ma anche orientamenti verso il rock più melodico e il post grunge.
Il loro nuovo EP, “Frozen sun”, si apre con il rock adrenalinico e pestone di “The essence of my life” ma subito mostra la sua natura varia e molteplice nei due brani seguenti, “Black moon” e “Die with me“, dove si sentono forti le influenze del post grunge e di un certo rock americano alla Nickelback.

Doom Flowers - "Frozen sun" - Artwork
Doom Flowers – “Frozen sun” – Artwork

Il disco mostra la sua natura sempre più post-grunge e sempre meno metal con brani come “Your life will change” e “Where everything doesn’t shine“, dove la voce del cantante fatica un pochino a reggere il tono aggressivo della canzone. Il disco si completa con “No more faith“, una sorta di summa dell’estro della band, con vari episodi musicali che spaziano tra i generi.

I Doom Flowers è una band che ha qualcosa da dire anche se il campo del post grunge è ormai invaso e inflazionato da numerosi gruppi: tecnicamente il gruppo si destreggia molto bene, ma per un giudizio completo aspettiamo un  full length anche perchè le premesse per il grande salto ci sono tutte.

 

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