Fabio Milella: “Elettrottanta”. La recensione

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Fabio Milella - "Elettrottanta" - Artwork

Si sa, l’estate è spesso tempo di revival, ed al mare si ascoltano sia le canzoni di tendenza che quelle degli anni passati. E spesso passano per radio i pezzi dei gloriosi anni ’80, pezzi che sembrano fatti apposta per la spensieratezza estiva e per godersi il sole e il mare senza pensare troppo. Qualche artista decide ogni tanto di fare un disco rileggendo quelle sonorità e quei successi.

E’ il caso del nostro Fabio Milella, fresco di stampa del suo disco “Elettrottanta“, una carrellata in alcuni dei più grandi successi della musica italiana anni ’80.  Lavoro in cui si era cimentato anche il tastierista dei Subsonica Boosta con il suo lavoro “Iconoclash” ma con esiti del tutto differenti.

Infatti, se il disco di Boosta apre anche un percorso di ricerca snaturando anche alcune canzoni e rendendole dei pezzi del tutto nuovi, in questo disco Milella invece ha deciso di dare solo una “spolverata” di novità ad alcuni vecchi successi dance, lasciando intatta la loro natura scanzonata per un disco che si propone “divertente, estivo e fresco, tutto da ballare“, secondo le parole dello stesso autore.

fabio milella elettrottanta
Fabio Milella - "Elettrottanta" - Artwork

E così scorrono via in una unica grande sequenza da festa in riva al mare le canzoni scelte per questo disco, a partire dal singolo di lancio, la canzone “Che fico” di Pippo Franco: seguono “La notte vola” di Lorella Cuccarini, “L’estate sta finendo” dei Righeira, “Gianna” di Rino Gaetano, “Cicale” di Heather Parisi, “Cacao Meravigliao” di Renzo Arbore, “Balla” di Umberto Balsamo, “Se m’innamoro” dei Ricchi e Poveri e “Ballo ballo” di Raffaella Carrà. A queste canzoni si aggiunge “Dolce stella blu“, canzone inedita composta dallo stesso Milella e che si inserisce perfettamente nel disco per continuità musicale e richiami anni ’80.

Rispetto ai lavori di altri artisti che hanno riletto anche profondamente la musica degli Eighties, Milella decide di dare solo un piccolo ritocco dal punto di vista musicale alle canzoni da lui scelte lasciandone intatte le caratteristiche musicali per farle riconoscere al grande pubblico (in tal caso “La notte vola“, “Cicale” e “Ballo ballo” sono ottimi lavori): l’effetto generale, però, sembra quello di ascoltare una versione adulta delle vecchie cassette “BimboMix” che si ascoltavano da giovanim col risultato di sminuire il risultato finale. Forse rischiare di più musicalmente non avrebbe fatto male.

Dite la vostra!

 

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