La musica fa 80 – Rick Astley

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Comincia oggi una lunga carrellata settimanale nella musica degli anni ’80, per scoprire quei gruppi e quei cantanti che hanno reso quegli anni indimenticabili. E cominciamo con un cantante inglese con i capelli rossi, l’aspetto da ragazzino ma con un timbro vocale caldo e soul riconoscibilissimo: Rick Astley.

800px Rick Astley Tivoli Gardens
Rick Astley

 

Rick Astley, ovvero Richard Paul Astley, nasce a Newton-le-Willows, nel Lancashire, il 6 febbraio 1966, come quarto figlio di una famiglia che vedrà la separazione dei suoi genitori appena 5 anni dopo. Da piccolo comincerà a cantare dall’età di 10 anni nel coro della chiesa locale ma si avvicina alla musica suonando la batteria, ottenendo un discreto successo in un gruppo locale, gli FBI. Dopo l’abbandono da parte del cantante, Astley si propone come nuovo cantante del gruppo e viene notato dal produttore Pete Waterman, che lo convince ad andare a Londra e registrare un disco per la PWL Records sotto la supervisione del trio Stock, Aitken e Waterman negli studi della RCA, lavorando al tempo stesso come addetto alle registrazioni, per tentare di vincere la sua timidezza. L’esordio avviene nel 1987 con il brano Never Gonna Give You Up, che diventa subito un successo mondiale in 24 paesi e vincendo il premio come “Best British single” ai BRIT Awards del 1988. Il secondo singolo prodotto, Whenever You Need Somebody, diventa un successo europeo e dà il nome all’album del 1987, che diventa numero uno in Inghilterra e Australia e vende 15.2 milioni di copie. Gli altri singoli prodotti da questo disco sono When I fall in love, Together Forever e It Would Take a Strong Strong Man, un pezzo soul che esalta le caratteristiche vocali di Astley. Un incendio negli studi di registrazione distrugge la maggior parte del materiale del secondo album di Rick, “Hold me in your arms“, ritardando la sua uscita fino al gennaio del 1989. La scelta del primo singolo cade su “She Wants To Dance With Me“, numero 6 sia in Inghilterra che in America, seguito da Take Me to Your Heart e da Hold Me in Your Arms, numero 10 in entrambe le classifiche. Seguiranno Giving Up On Love e una cover del successo dei Temptations Ain’t Too Proud To Beg. Nel Dicembre del 1989, Astley parte per il suo primo tour mondiale (nonostante la sua fobia per il volo) e visita 15 nazioni tra cui Inghilterra, Stati Uniti, Australia e Giappone: le critiche negative però lo fanno riflettere e lo convincono di abbandonare la sua carriera da musicista pop e di sperimentare nuovi generi, rescindendo il suo contratto con la PWL. E lo fa riabbracciando una sua vecchia passione il suol: questo cambio musicale porterà un cambio anche nel suo look, con un’immagine più matura e appassionata. Il suo terzo album, Free viene prodotto nel 1991 con la collaborazione di Elton John, e grazie alla ballata Cry for Help e ai singoli Move Right Out e Never Knew Love raggiunge la 9a posizione in Inghilterra e la 31esima in America. Grazie a questo album raggiunge il record, finora imbattuto, di essere il primo artista ad avere visto debuttare i suoi primi 8 singoli direttamente nella Top Ten inglese. L’album successivo, “Body and Soul”, distribuito nel 1993, vede però la contemporanea notizia del ritiro dell’artista dal mondo della musica all’età di soli 27 anni: Rick decide che la sua famiglia è più importante della sua musica e decide di crescere la piccola Emilie, nata dalla relazione con la regista Lene Bausager. Questa scelta dura fino al 2008, cioè quando, dopo aver vinto il premio come “Best Act Ever” al MTV Europe Music Awards, Rick Astley torna sulla scena musicale con due Greatest Hits e con una serie di concerti con altri cantanti degli anni 80, come Boy George e Belinda Carlisle, lavorando inoltre come produttore e come Dj radiofonico. Le vendite complessive dei suoi dischi, tra singoli e album, si aggirano sui 40 milioni di copie.

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