Ladri di Mescal: “Caso o necessità”. La recensione

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Ladri di Mescal - "Caso o necessità" - Artwork

I Ladri di Mescal, band romana nata nel 2004 da Marco Mancini e Valerio Marchisio, a cui si sono aggiunti nel tempo la cantante Marcella Bellini, Riccardo Fortuna, Giorgio D’Orazio e Francesco Giacalone, hanno pubblicato “Caso o necessità“, il loro primo disco, interamente autoprodotto e registrato allo studio MHouse di Roma, dopo l’ottimo esordio discografico con l’EP “Nonostante la Realtà“.  Un disco di 8 tracce con una forte matrice pop tendente al cantautorale ma che in tutto il lavoro manifesta una grave mancanza: una sua identità. E del carattere.

Leggo da alcune interviste in giro che i Ladri di Mescal abbiano fatto questo disco cercando di soddisfare più palati musicali, dai giovani ai meno giovani, dai cultori della musica ai profani, e hanno citato come esempi di ispirazione musicale da Battisti a Aretha Franklin arrivando i Jon Spencer Blues Explosion. Ben venga una tale apertura mentale e voglia di soddisfare tanti gusti in un mix unico e particolare, ma per fare una cosa del genere bisogna tirare fuori dal cilindro qualcosa di veramente particolare.

Ladri di Mescal - "Caso o necessità" - Artwork
Ladri di Mescal – “Caso o necessità” – Artwork

Ascoltando il lavoro dei LdM quello che viene messo in risalto è un disco strumentalmente validissimo, suonato e cantato benissimo, ma sembra un disco fatto per guardare da più direzioni accontentando un poco tutti quelli che ascoltano pop, senza che ci sia dentro un poco di anima, un qualcosa di più di un puro esercizio strumentale.

Le uniche canzoni che si staccano da questo compito in classe sono “Inutili ragioni” e “Blues dell’anima“, guarda caso le due canzoni più marcatamente “rock” di tutto il disco: forse questa è una dimensione dove il gruppo dovrebbe spingersi di più ed esplorare meglio. Potrebbe essere la reale dimensione del gruppo.

Per il resto, un discreto disco d’esordio, assolutamente nulla da dire a riguardo, ma con solo poche punte di “anima” dentro.

 

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