Lo strano caso della medusa chiamata Frank Zappa

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Frank Zappa | © Dave Hogan/Hulton Archive/Getty Images

Il caso forse più famoso risale al 1973, quando Donald Johanson e la sua equipe di archeologi trovarono in Africa i resti di una specie di Ominidi mai rinvenuta fino ad allora. Allo scheletro, oltre al codice di catalogazione A.L. 288, venne dato un nome che è rimasto nella storia e con cui tutt’ora è consociuto nel mondo: Lucy. Come notoriamente tutti sanno Johanson era un fan dei Beatles e venne ispirato dalla canzone “Lucy in the Sky with Diamonds”. Nel corso degli anni ci sono stati altri casi analoghi, in occasione di “BiodiversaMente- Festival dell’Ecoscienza” organizzato dal WWF, si è tornati a parlare di un’esperienza di questo tipo che anni fa ha coinvolto un ricercatore di casa nostra. Ferdinando Boero è un biologo del Museo di Biologia Marina di Porto cesareo, che un giorno è partito per gli Stati Uniti alla ricerca di nuove “creature” marine. Dopo anni di ricerche, ha scoperto nelle acque della California l’esistenza di una medusa piccolissima, appena 2 cm di lunghezza, e del tutto trasparente, ma dalle proprietà eccezionali. Questo piccolo organismo, infatti, è praticamente immortale: giunta al termine della sua vita, invece di morire riorganizza le proprie cellule e torna al suo stato precedente a quello di medusa, chiamato polipo. E’ come se una farfalla, invece di morire, tornasse bruco e poi di nuovo farfalla ed ancora bruco e poi farfalla, in eterno. Scoperta eccezionale, grandiosa. Bisognava ora decidere il nome scientifico da dare alla medusa ed hanno scelto Phialella Zappai. Vi ricorda nulla?

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Frank Zappa | © Dave Hogan/Hulton Archive/Getty Images
Già, perché Boero è un grande appassionato, fanatico nel senso buono del termine, di Frank Zappa ed ha deciso di dare il nome del suo artista preferito alla straordinaria scoperta che ha fatto. Come ben saprete, Zappa è morto nel 1993, Boero ha scoperto la sua P.Zappai nel 1982, quindi la notizia ha avuto modo di giungere all’orecchio del chitarrista, che onorato e commosso ha deciso di ricambiare la gentilezza ricevuta. In una lettera datata 29 Giugno 1983 ricevuta da parte del suo mito Ferdinando “Nando” Boero vede scritto: “There is nothing I’d like better than having a jellyfish named after me.”, traducendo liberamente “Niente di meglio che avere una medusa con il mio stesso nome”. E fu così che Frank Zappa prese una sua canzone di qualche anno prima dal titolo “Lonesome Cowboy Burt” (1971) e che cominciava con le parole “My name is Burtram/ I am a redneck” e la ha modificata: in questo modo è nata “Lonesome Cowboy Nando”, con il testo My name is Nando/ I am a marine biologist”, ed addirittura pubblicata nel 1992 nell’album You Can’t Do That on Stage Anymore Vol. 6″. Scambio di soddisfazioni unico, senza eguali: una rockstar che condivide il nome con una rara specie di medusa e un biologo marino che si sente cantato in un brano conosciuto a livello mondiale. La cultura è sempre tale, che si parli di scienza o di musica, e quando ambiti di essa riescono ad incontrarsi e scambiarsi qualcosa di positivo, è ancora meglio. Ma chi l’ha detto che la musica non è una roba seria? Può diventare scienza. E chi l’ha detto che gli scienziati sono tutti tipi seri e noiosi? Sanno anche fare rock!

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