Marlene Kuntz a Sanremo, la lettera ai fan

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Cristiano Godano - Marlene Kuntz | © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Chissà perchè  i Marlene Kuntz in concomitanza con l’annuncio del loro nome tra i Big del Festival di Sanremo 2012 hanno sentito la necessità di pubblicare sul loro sito ufficiale una lettera ai fan: “Andiamo a Sanremo” si intola il pensiero che la band di Cristiano Godano, affida alla rete per spiegare le ragioni che li hanno portati a scegliere, a 18 anni dal primo disco, di salire sul palco del Teatro Ariston.

84237231Cristiano Godano – Marlene Kuntz | © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Una carriera all’insegna del rock che ha fatto dei Marlene Kunz una della band  di primo piano della scena italiana: 3 album live, nel 2009 una raccolta con il Best Of, 8 dischi in studio, l’ultimo dei quali pubblicato nel 2010, “Ricoveri virtuali e sexy solitudini” seguito a Febbraio 2011 dall’ inizio del tour. E adesso la partecipazione al Festival, dove forse in pochi tra i fan della prima ora, avrebbero potuto immaginare di trovare i Marlene che gareggeranno tra i Big con il brano intitolato “Canzone per un figlio”, che non sarà però l’unico pezzo proposto dalla band.

Per la serata del giovedì, denominata “W l’Italia nel mondo” i Marlene Kuntz saranno in gara con la versione inglese della celebre “Impressioni di Settembre“: “The World Became The World” , Al loro fianco niente meno che Patti Smith, il cui nome accanto a quello di Brian May, chitarrista dei Queen,  figura nell’elenco degli  artisti internazionali che accompagneranno i concorrenti del Festival nella serata speciale del 16 Febbraio.

La partecipazione dei Malene Kuntz alla kermesse canora ha scatenato il dibattito tra i fan, dividendo coloro i quali credono che la band possa continuare a rimanere fedele a se stessa e alla propria musica nonostante il “sì” a Sanremo e quelli che invece  ne contestano a priori la scelta.

Questo il testo integrale della lettera dei Marlene Kuntz:

Siamo un gruppo che ha sempre cercato di non precludersi la possibilità di sperimentare nuovi approcci, assecondando la curiosità piuttosto che il calcolo.

Andare a Sanremo per certi versi ha a che fare, anche, con la curiosità di cimentarsi in qualcosa di nuovo che ci potrebbe divertire.

Spesso, per contro, il non andare a Sanremo da parte di certi gruppi non ha esattamente a che fare con una sorta di intransigenza o snobismo che vieta l’eventualità di mescolarsi con artisti che non si apprezza, ma con il calcolo di evitare di nuocere al proprio pubblico (più precisamente: di evitare che il proprio pubblico ti diventi nemico… E chissà poi perché il tuo pubblico dovrebbe diventarti nemico).

Esattamente come qualsiasi gruppo si può imporre di non fare certe cose perché potrebbero rovinargli una carriera: cosa ampiamente ragionevole, se si pensa se un giorno noi desiderassimo, ad esempio, fare delle canzoncine allegre, del tutto pop, commerciali, argute o meno che fossero, per puro divertimento: perché no, se non per il fatto che il tuo pubblico letteralmente ti massacrerebbe? Ma questo tipo di calcolo non è forse più emblematico del senso della “marchetta” rispetto al fare e sperimentare ciò si vuole? Ci daranno dei marchettari per il nostro andare a Sanremo? Ma non è forse più marchettaro fare ciò che il tuo pubblico si aspetta da te per puro calcolo?

2 COMMENTS

  1. Io non vi critico per la scelta, ma per la canzone si poteva fare di meglio , avete fatto ballate di molto superiori a questo pezzo

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