Morgan, grande successo al teatro con la prima di “Matrimonio Segreto”

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Morgan | © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

L’esordio teatrale di Marco Castoldi, in arte Morgan, si è rivelato un grande successo. L’ex frontman dei Bluvertigo nonché giudice di X Factor, il talent show più seguito dagli italiani, ha indossato i panni di regista e ha presentato venerdì 5 ottobre, al Treatro Coccia di Novara, la prima di “Matrimonio Segreto“, l’opera buffa composta da Domenico Cimarosa.

Nonostante i dubbi inizialmente espressi soprattutto dagli amanti della lirica “tradizionale”, che ritenevano azzardata la scelta di Morgan, la sua rappresentazione è stata molto apprezzata dal pubblico presente, anche da quelli più scettici. Ad assistere allo spettacolo anche molti volti noti del mondo della musica e non solo, tra cui Ivano Fossati, Dori Ghezzi e Franca Valeri.

L’opera lirica del compositore napoletano, messa in scena la prima volta nel 1792 a Vienna, è stata brillantemente rivisitata in chiave moderna, a conferma della grande cultura musicale di Morgan (che  nel secondo atto è apparso da un palchetto per una breve partecipazione) . Il cast era composto da Carlo Goldstein in veste di direttore dell’Orchestra Filarmonica Italiana, dal basso Bruno Praticò e dal soprano Stefania Bonfadelli, i quali hanno interpretato Paolino e Carolina, i due timidi sposini che non riescono né a dichiararsi il loro amore né a fuggire.

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Morgan | © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

Curiose e bizzarre le scenografie e i costumi. I protaginisti sembrava usciti da un film di Tim Burton, grazie a parrucche coloratissime e dalle forma improbabili indossate con nonchalance dagli attori. Molto inquietante e di effetto la casa delle bambole sventrata sullo sfondo. Non sono mancanti gli effetti speciali, che hanno reso possibile il contrasto tra antico e moderno: cornici e lampadari settecenteschi, composti di bottiglie e ruote di bicicletta scendono dall’alto creando un affascinante effetto sorpresa.

Con queste parole Morgan ha descritto l’importanza di questo progetto, nel corso di un intervista concessa al quotidiano Libero:

Questo spettacolo per me è stata un’occasione da cogliere al volo anche per distaccarmi dall’immagine televisiva a cui sono costantemente associato. E’ un mondo che, pur amandolo, non conoscevo e a cui mi sono affacciato come uno spettatore affascinato. Il teatro è antitelevisione, ha a che fare con la manualità e l’artigianato dell’arte.

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