Analisi critica della prima fase della prestazione universale per anziani -melodicamente.com
Il Governo punta a raddoppiare la soglia ISEE per un bonus, ma restano dubbi sulle risorse e sull’effettiva copertura della misura
La prestazione universale per anziani ultraottantenni con disabilità gravissima, introdotta nel 2025 dal Governo italiano, si confronta oggi con dati di adesione ben al di sotto delle aspettative.
Nonostante l’intento originario fosse quello di sostenere con un assegno mensile di 850 euro le persone più fragili over 80, la misura ha incontrato numerose difficoltà nel raggiungere la platea potenziale. In risposta a questo scenario, il Governo Meloni sta progettando modifiche sostanziali per il 2026, con un innalzamento significativo della soglia ISEE necessaria per accedere al bonus e l’obiettivo di ampliare l’inclusività del sostegno economico.
La misura, concepita come un sostegno economico innovativo e universale per anziani con gravi disabilità, avrebbe dovuto coprire circa 25.000 beneficiari. Tuttavia, entro settembre 2025 le domande presentate sono state meno di 5.000. Di queste, solo il 41% ha superato i requisiti di accesso, traducendosi in circa 2.000 effettivi beneficiari. Questo risultato ha spinto il Ministero del Lavoro a riconoscere l’errore di valutazione nella definizione della soglia ISEE, fissata a 6.000 euro annui, troppo restrittiva per intercettare tutte le situazioni di reale bisogno.
La soglia ISEE attuale ha escluso molti anziani in condizioni di fragilità, alcuni dei quali si sono trovati semplicemente impossibilitati a presentare la domanda, mentre altri non hanno ricevuto informazioni sufficienti per accedere al beneficio. La difficoltà nell’adesione è stata quindi attribuita sia a limiti economici troppo rigidi sia a carenze informative e procedurali.
Le novità previste per il 2026: raddoppio della soglia ISEE e ampliamento della platea
Per il secondo anno di sperimentazione, il Governo ha proposto un importante intervento correttivo: l’innalzamento della soglia ISEE da 6.000 a 12.000 euro a partire dal 1° gennaio 2026. Questo raddoppio della soglia rappresenterebbe una svolta decisiva, consentendo a un numero molto più ampio di anziani ultraottantenni con disabilità gravissima di accedere all’assegno mensile.
L’assegno universale per anziani manterrà la sua struttura di base, integrando l’indennità di accompagnamento con una quota aggiuntiva di 850 euro, destinata a finanziare l’assistenza domiciliare. La finalità rimane quella di favorire l’assistenza a casa, attraverso l’impiego di lavoratori domestici qualificati o servizi specializzati, riducendo il ricorso alle strutture residenziali.
Questa revisione dei criteri economici mira a intercettare anche le situazioni familiari che attualmente si trovano appena al di sopra della soglia di accesso, ampliando così la tutela sociale per le fasce più deboli della popolazione anziana.

Nonostante l’intento di ampliare la platea dei beneficiari, il Ministero del Lavoro ha previsto per il 2026 una riduzione delle risorse destinate all’assegno universale per anziani, creando un paradosso tra le aspettative di maggiore inclusività e la reale disponibilità finanziaria.
Secondo le stime più aggiornate, i titolari dell’indennità di accompagnamento in Italia superano 1,3 milioni di persone. Per garantire una copertura veramente universale, senza escludere chi rientrerebbe nei nuovi parametri ISEE, servirebbero stanziamenti superiori ai 13 miliardi di euro annui, cifra molto più alta rispetto a quanto previsto dal Documento di Bilancio attuale.
Questa discrepanza tra ambizioni e fondi disponibili rischia di limitare l’impatto concreto della riforma, mantenendo una situazione di esclusione per numerosi anziani che, pur essendo in condizioni di fragilità, non potranno beneficiare del sostegno economico.
Tempistiche e iter legislativo per l’entrata in vigore delle nuove regole
L’innalzamento della soglia ISEE è previsto per diventare operativo a partire dal 1° gennaio 2026, in concomitanza con il secondo anno di sperimentazione della prestazione universale. Tuttavia, al momento non vi è ancora una conferma ufficiale: la modifica è inserita come proposta nel documento preparatorio della Legge di Bilancio 2026 e dovrà essere formalmente approvata dal Parlamento nelle prossime settimane.
