Affitto a costo zero, la soluzione che non conosce nessuno: chi può accedere e in quali casi - melodicamente.com
Affittare casa senza sostenere costi insostenibili oggi è possibile. Esiste una formula poco conosciuta che sta cambiando le regole.
Trovare casa in affitto è diventato uno degli ostacoli più complessi per molte famiglie e giovani lavoratori. Canoni elevati, garanzie richieste e poca offerta rendono il mercato sempre più inaccessibile. Eppure, esiste una soluzione alternativa, ancora poco conosciuta, che in alcuni casi consente di abbattere drasticamente il costo dell’affitto, fino a renderlo quasi nullo rispetto al reddito disponibile.
Non si tratta di un bonus occasionale, ma di un modello strutturato che punta a riequilibrare il rapporto tra proprietari e inquilini, offrendo tutele a entrambi. Una risposta concreta all’emergenza abitativa che sta facendo scuola.
Affitto a costo zero, scopri come ottenerlo
L’affitto civico è un servizio promosso dalla Fondazione Abitare Bologna, che opera come agenzia sociale per l’affitto nel territorio metropolitano. L’obiettivo è chiaro: facilitare l’incontro tra domanda e offerta di alloggi, garantendo canoni sostenibili per gli inquilini e sicurezza economica per i proprietari.
Alla base c’è un nuovo patto abitativo. Il proprietario mette a disposizione l’immobile a condizioni concordate, mentre la Fondazione interviene economicamente per coprire la differenza tra il canone calmierato pagato dall’inquilino e il massimo previsto dal canone concordato. In questo modo, chi vive in affitto può arrivare a sostenere una spesa molto contenuta, talvolta percepita come “costo zero” rispetto al reddito mensile.
Uno dei punti di forza dell’affitto civico è il pacchetto di tutele riservato ai proprietari. Chi aderisce al programma può contare sul rimborso dell’Imu, sulla certezza di percepire un canone pari al valore massimo del contratto concordato 3+2 e su un contributo a fondo perduto fino a 6.000 euro per interventi di manutenzione dell’immobile.

In caso di morosità dell’inquilino, il canone è garantito fino a 12 mesi. Inoltre, la Fondazione si occupa della gestione del rapporto locativo, accompagnando il proprietario fino alla liberazione dell’alloggio. Un livello di protezione che riduce drasticamente i rischi tipici dell’affitto tradizionale.
L’accesso all’affitto civico è riservato alla città metropolitana di Bologna. Possono presentare domanda i nuclei familiari con un Isee compreso tra 9.360 e 35.000 euro, a condizione di non possedere più del 50% del diritto reale su un altro alloggio nello stesso territorio. Un vincolo fondamentale riguarda il canone: non può superare il 30% del reddito familiare. È inoltre richiesta la solvibilità economica, per garantire la sostenibilità del percorso abitativo nel tempo. I bandi attivi sono consultabili online sul sito della Fondazione.
Il vero valore dell’affitto civico sta nell’equilibrio che crea. L’inquilino paga un canone medio, spesso molto inferiore ai prezzi di mercato, mentre la Fondazione copre la parte restante. Il risultato è un affitto che non pesa sul bilancio familiare e che, in alcuni casi, consente di vivere in casa senza sacrificare altre spese essenziali.
