Concerto Primo Maggio, polemiche per il mancato live degli Afterhours

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Afterhours - Padania
Afterhours - Padania | © MelodicaMente

Il Concertone di Piazza San Giovanni si è chiuso ieri con una nota dolente per i molti fan degli Afterhours che in piazza e davanti ai televisori attenedevano la performance di Manuel Agnelli e soci dopo una maratona di 8 ore di musica nel corso della quale si sono alternati sul palco del tradizionale Concerto del Primo Maggio nomi nuovi quali i Taranproject di Mimmo Cavallaro, Mama Marjas, Autoreverse, Fabryka nell’anteprima del concerto, fino ad arrivare alle esibizioni di  A Toys Orchestra, Dente, Nobraino, A67, Sud Sound System, Il Teatro degli Orrori, Young The Giant, Nina Zilli.

L’ultima parte della grande kermesse incentrata sul tema “La musica del desiderio: la speranza, la passione, il futuro” è stata invece dominata da Caparezza che ha fatto scatenare la piazza sulle note di pezzi quali “Sono il tuo sogno eretico”, “Il dito medio di Galileo”, “Vengo dalla luna”, “Vieni a ballare in Puglia”, “La fine di Gaia”: le oltre 500mila persone che hanno affollato San Giovanni,  lo hanno acclamato e hanno assistito ad un’altra delle performance coinvolgenti a cui il rapper di Molfetta riesce sempre a dar vita.

Dopo Caparezza è toccato ai Subsonica  continuare a far ballare la piazza con la ormai celebre “Nuova Ossessione” fino a “Up Patriots to arms”.

Afterhours - Padania
Afterhours - Padania | © MelodicaMente

E alla fine quando gli Afterhours avrebbero dovuto esibirsi, è arrivata la sorpresa che lascia a bocca asciutta i fan del gruppo milanese e ha acceso polemiche sui social network. La band di Manuel Agnelli affida a Facebook e Twitter un breve messaggio con cui ha cercato di intervenire sull’accaduto senza dare però troppe spiegazioni e alimentando il giallo. Scrivono:

Purtroppo per problemi tecnici non dovuti a noi siamo stati impossibilitati ad esibirci sul palco del Primo Maggio. Ci scusiamo con tutti coloro che son venuti in piazza per noi e quelli che ci hanno aspettato in TV.

Gli organizzatori hanno cercato di giustificarsi dicendo che l’esibizione conclusiva era stata cancellata a seguito di uno sforamento nei tempi dedicati agli artisti che hanno calcato il palco romano prima degli Afterhours: certo è che a chi li attendeva non è bastato vedere Manuel Agnelli nei panni di interprete di alcuni dei grandi classici del rock proposti ieri, da “Karma Police” dei Radiohead a “We won’t get fooled again” degli Who.

Secondo quanto riporta Repubblica, il gruppo sarebbe stato invitato ad esibirsi dopo la mezzanotte, ma avrebbe rifiutato lasciando Piazza San Giovanni. Resta comunque la sensazione che sia ancora tutto da chiarire.

Manuel Agnelli – “Karma Police”

5 COMMENTS

  1. E’ chiaro che in questo momento sono un vaso di coccio, indipendenti e senza padrini. La composizione della serata televisiva ha lasciato perplessi nella scelta di alcuni nomi, per non dire altro…ergo hanno fatto bene ad andarsene, perché non sono stati rispettati. E lo dice uno che non ama particolarmente la band milanese, ma insomma, insieme a caparezza e subsonica dovevano starci loro

  2. E’ uno scandalo! Hanno fatto esibire i Subsonica che sono stati pessimi e non loro… io sono senza parole! Hanno fatto benissimo a non esibirsi…. non sono stati rispettati! Che pessima organizzazione!

  3. E’ stato davvero uno scandalo. Nulla da dire. Non essere capaci di mantenere degli orari e soprattuttto lasciare una band senza possibilità di esibizione. Per forza hanno detto di no, ci mancherebbe pure altro. Essere trattati meno di zero non fa piacere a nessuno.

  4. Chiaramente pessima figura degli organizzatori che preferiscono intascarsi i soldi degli spazi pubblicitari, strapagare certi artisti sopravvalutati e mettere alla porta un gruppo che ha organizzato da solo il Tora Tora Festival e vinto un premio della critica a Sanremo (per quanto Sanremo faccia pena).

    Ennesima riprova che il signor Mario Godano, l’organizzatore, deve andare a casa e lasciare il mestiere a chi ha maggiore competenza.

  5. Il Concerto di San Giovanni è anacronistico, emblema della crisi contemporanea anche della creatività. Per i disagi che crea a tanta gente, sarebbe meglio farlo in uno stadio, spazio più idoneo. I promotori sono pezzi di quella “Casta” che la folla di giovani vorrebbe combattere: ricchi sponsors, “artisti” strapagati, uffici stampa appaltati all’esterno, operai precari che montano i palchi. Spostate il tutto in qualche piccolo e suggestivo centro della Basilicata o del Molise che ridia un senso di normalità e di umanità a questo “carrozzone” guidato dalla coppia Mario Godano & Marcello Giannotti…

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