AL: “Love Lost”. La recensione

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AL - "Love Lost" - Artwork

E’ pronto “Love Lost“, il primo EP di AL, progetto che prende vita dalle iniziali del cantautore, chitarrista e produttore romano Alberto Lombardi e che nasce nel 2011 proponendo un rock raffinato e complesso, dove l’energia del power trio si mescola con la delicatezza degli archi e dei fiati.

Al concepimento del concept EP “Love Lost” ha collaborato David Kahne, storico produttore newyorkese che ha già lavorato con artisti come Paul McCarteney e le Bangles. L’EP è stato pubblicato dalla DA-Records e distribuito in Italia, Uk, Irlanda, Germania e Austria, oltre che in digitale.

Ecco come Lombardi stesso descrive il suo lavoro:

AL é il mio desiderio di recuperare la musica suonata insieme, dopo anni di cantautorato solitario. E così ho scelto con due amici di tornare a produrre musica come una Band. Pierpaolo Ranieri, Pino Vecchioni ed io. Io portavo le canzoni in sala, Pino e Pier trovavano il loro incastro magico e dopo poche ore registravamo. Tutto fresco, tutto rapido, niente click o griglie di protools, niente autotune o edit. Inoltre l’idea era quella di usare la chitarra – e basso e batteria in effetti – in maniera complessa, centrale e non di sostegno. Gratificare il nostro essere musicisti, ma senza perdere la semplicità della comunicazione. Il pop. A questo lavoro di trio ho aggiunto poi un’arrangiamento orchestrale, ispirandomi al genio di John Williams, il celebre compositore di colonne sonore cinematografiche. Questo primo Ep si intitola – citando Milton – “love lost” ed è incentrato sul tema della perdita della persona amata.

AL – “Love Lost” – Artwork
AL: "Love Lost". La recensione 1

Le 6 tracce di “Love Lost” esplorano il tema dell’amore nel suo quotidiano e dei suoi rapporti con la musica, il sesso ed il mistico. Il disco ci accoglie con la linea di basso di “Sparks” e con il suo minimalismo, mentre si parla dell’emozione del primo e dell’ultimo bacio. “The monster” ci parla del mostro che si agita dentro di noi quando siamo eccitati ed è un gradevole pop-rock con le tastiere a farla da padrone, soprattutto nella frase musicale del ritornello.

The perfect lover” parla del sesso che non sempre basta a salvare un rapporto e si lascia subito ascoltare, grazie alla chitarra quasi funky e al battito di mani che dà il ritmo alla canzone: poco dopo, con “The dinner“, ci troviamo immersi in atmosfere quasi da Magical Mistery Tour con un giro di chitarra quasi ipnotico e i fiati che ci guidano nel ritornello.

Il disco si chiude con l’energica “Journey, body and name” che parla di identità in un rapporto, mentre con “Melody“, il suo pianino elettrico ed il suo lunghissimo assolo musicale esploriamo il mondo della musica come possibilità di rinascita, immersi in atmosfere quasi genesisiane.

Il disco presenta un buonissimo lavoro, e quasi dispiace che sia solo un EP: avrei apprezzato un lavoro più completo per gridare al piccolo miracolo e parlare di un disco italiano molto curato e dove si respira pop-rock e atmosfere alla Genesis, grazie anche alla voce di AL. Per ora ci dobbiamo accontentare di questo EP che, considerato il fatto che stiamo parlando di un’opera prima, fa davvero ben sperare.

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