Queste alghe marine sono tossiche: come riconoscerle e cosa fare subito - Melodicamente.com
Attenzione a non rovinarti, davvero, questa estate: queste alghe marine che vedi anche a riva sulla spiaggia sono tossiche.
Torna a preoccupare la presenza dell’alga tossica Ostreopsis ovata lungo le coste genovesi, con le autorità locali e regionali che hanno attivato specifiche misure di monitoraggio e allerta per tutelare la salute pubblica e garantire la sicurezza dei bagnanti.
Le condizioni meteorologiche marine attuali, caratterizzate da temperature elevate e assenza di moto ondoso significativo, hanno favorito una fioritura algale che non va sottovalutata.
Fioritura algale e attivazione della fase di allerta a Genova
Gli accertamenti condotti da Arpal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Liguria) hanno confermato l’intensa proliferazione dell’Ostreopsis ovata nella zona di Genova Quinto Bagnara, identificata come area numero 8 nella rete di monitoraggio regionale. Per questa ragione è stata ufficialmente attivata la fase di allerta. Al contrario, l’area numero 7, che corrisponde alla stazione di controllo Genova Mulino di Crevari, resta in fase di routine, senza particolare preoccupazione. Il Comune di Genova, in costante dialogo con Arpal e con l’ASL, ha assicurato un controllo continuo e la possibilità di adottare ulteriori misure preventive qualora la situazione dovesse aggravarsi.
Si raccomanda quindi ai cittadini e ai turisti di prestare attenzione soprattutto in giornate ventose o con mare mosso, condizioni che facilitano la dispersione dell’aerosol marino contenente eventuali tossine. L’Ostreopsis ovata è una microalga appartenente alla famiglia delle Ostreopsidaceae, originaria probabilmente di aree tropicali, ma ormai ben radicata nel bacino del Mediterraneo sin dalla fine degli anni Novanta. Questa microalga è quasi invisibile ad occhio nudo e vive nei primi metri di profondità, ancorandosi alle macroalghe delle scogliere e prediligendo acque basse e poco agitate; non si sviluppa su fondali sabbiosi o dalle discese rapide.
La fioritura algale si verifica in presenza di condizioni climatiche favorevoli come alte temperature, intenso irraggiamento solare e scarso moto ondoso, che consentono una rapida moltiplicazione esponenziale delle cellule. Quando la concentrazione cellulare raggiunge il picco, gli ammassi di Ostreopsis diventano visibili per il caratteristico colore marrone-ruggine. Durante la fioritura, l’alga può rilasciare una tossina chiamata ovatossina, affine alla palitossina ma meno pericolosa per l’uomo.
È importante sottolineare che la fioritura non comporta automaticamente il rilascio di questa sostanza: sono stati registrati casi di tossicità anche con basse concentrazioni di cellule, mentre in altre occasioni fioriture molto intense non hanno prodotto effetti dannosi. Gli effetti sull’uomo sono principalmente di natura respiratoria e temporanea: il contatto con l’acqua contaminata o l’inalazione dell’aerosol marino può irritare le prime vie respiratorie, causando sintomi rapidamente reversibili. Raramente sono stati segnalati stati febbrili legati all’esposizione.

Il monitoraggio della presenza di Ostreopsis ovata è affidato a una rete capillare di stazioni lungo tutta la costa ligure, suddivisa in 16 aree di controllo che coprono da Ventimiglia fino al confine con la Toscana. Ogni stazione è responsabile di campionamenti regolari per valutare la concentrazione delle cellule e la potenziale tossicità. Le principali aree di controllo comprendono:
- Il tratto da Ventimiglia fino a San Lorenzo al Mare, comprendente comuni come Bordighera, Sanremo e Taggia.
- La zona da San Lorenzo al Mare a Laigueglia, che include Imperia e Diano Marina.
- Il tratto da Laigueglia a Finale Ligure, passando per Albenga e Loano.
- La fascia da Finale Ligure ad Arenzano, con località come Savona e Varazze.
- Le aree da Arenzano a Genova Ponente, e da Genova Levante fino a Bocca di Magra, coinvolgendo numerosi comuni costieri tra cui Recco, Camogli, Portofino e le Cinque Terre.
Questa rete permette di intervenire tempestivamente per tutelare la salute pubblica, informando la popolazione e regolamentando, se necessario, l’accesso alle zone balneari. I dati raccolti da Arpal sono disponibili al pubblico per garantire massima trasparenza e consapevolezza. Gli esperti invitano quindi a seguire con attenzione gli aggiornamenti ufficiali e a rispettare le indicazioni di sicurezza, soprattutto in presenza di condizioni meteo che favoriscono la dispersione delle particelle tossiche. La prevenzione e l’informazione sono strumenti fondamentali per evitare disagi durante la stagione balneare e proteggere la salute di chi frequenta il mare ligure.
