Carne di squalo (www.melodicamente.com)
L’Italia si conferma tra i principali importatori mondiali di carne di squalo, una realtà poco conosciuta e spesso sottovalutata.
L’Italia si conferma tra i principali importatori mondiali di carne di squalo, una realtà poco conosciuta e spesso sottovalutata dai consumatori. Secondo recenti dati, infatti, un italiano su tre consuma carne di squalo senza esserne consapevole, a causa di una scarsa trasparenza nelle etichette e nelle pratiche di commercializzazione. Questo fenomeno apre un dibattito importante sulla sostenibilità ambientale e sulla tutela delle specie marine, in particolare degli elasmobranchi, gruppo cui appartengono squali, razze e chimere.
Il ruolo critico della carne di squalo nel mercato italiano
La presenza dell’Italia nella top 5 degli importatori globali di carne di squalo conferma l’ampia diffusione di questo prodotto nel mercato nazionale. La carne di squalo è spesso venduta sotto forma di filetti o preparazioni miste, senza un’etichettatura chiara che ne indichi la reale provenienza. Questo genera una situazione di non consapevolezza nel consumatore finale, che spesso ignora di stare acquistando carne di una specie marina in pericolo.

La richiesta di carne di squalo in Italia si inserisce in un contesto globale preoccupante: a livello mondiale, infatti, la popolazione di squali e razze si è dimezzata negli ultimi cinquant’anni. Oltre il 37% delle specie di elasmobranchi è attualmente minacciato di estinzione, una situazione aggravata nel Mar Mediterraneo, considerato un hotspot di biodiversità, dove sono state identificate 86 specie di questi animali, più della metà delle quali a rischio.
La principale causa del declino delle popolazioni di squali è la cattura accidentale nelle reti da pesca, fenomeno noto come bycatch. Nonostante non siano sempre il target diretto delle attività di pesca, questi predatori marini vengono frequentemente catturati e spesso uccisi senza distinzione.
Il WWF sottolinea l’importanza vitale degli squali per l’ecosistema marino e per la regolazione del clima globale. Come specie apicali, gli squali svolgono un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio biologico degli oceani, influenzando la distribuzione e la salute di molte altre specie marine. La loro diminuzione può quindi avere effetti a catena sulla biodiversità e sulla stabilità degli ambienti marini.
Alla luce di queste premesse, è fondamentale che i consumatori italiani imparino a riconoscere la carne di squalo e ad adottare scelte informate. Purtroppo, l’etichettatura dei prodotti ittici non sempre riporta con chiarezza la specie di origine, e spesso carne di squalo può essere venduta con nomi generici o fuorvianti.
Per tutelare la biodiversità e supportare la pesca sostenibile, è necessario verificare che i prodotti provengano da fonti certificate e rispettose delle normative internazionali sulla conservazione degli elasmobranchi. Alcuni consigli pratici includono:
- Controllare la denominazione scientifica o comune sull’etichetta: termini come “squalo”, “palombo” o “cane di mare” indicano la presenza di carne di elasmobranchi.
- Preferire prodotti con certificazioni di pesca responsabile, come quelle rilasciate da MSC (Marine Stewardship Council).
- Informarsi sul luogo di provenienza: il pesce pescato nel Mediterraneo è più a rischio rispetto a quello proveniente da altre aree dove la gestione è più rigorosa.
