Attento al tonno in scatola, non lo sai ma ti fa male-melodicamente.com
Tonno in scatola, è importante scegliere quello giusto, in modo da non avere problemi di sorta. Ecco cosa può fare
Il tonno in scatola rappresenta un alimento ampiamente diffuso e apprezzato per la sua comodità e versatilità in cucina. Tuttavia, negli ultimi anni, numerosi studi hanno sollevato dubbi riguardo a possibili rischi per la salute legati a un consumo eccessivo o all’acquisto di prodotti di bassa qualità. In particolare, si è posta l’attenzione su alcuni marchi che, per via della provenienza del pesce e delle tecniche di lavorazione, possono influire negativamente su organi vitali quali cuore, ossa e occhi.
Il problema principale riguarda la presenza di mercurio, un metallo pesante che si accumula nei tessuti dei pesci, soprattutto in quelli di grandi dimensioni e di lunga vita come il tonno rosso e il tonno pinna gialla.
Il mercurio è noto per i suoi effetti neurotossici e può provocare danni al sistema nervoso, oltre a compromettere lo sviluppo nei bambini e nelle donne in gravidanza. Gli effetti tossici possono estendersi anche a livello cardiovascolare, osseo e visivo, rendendo quindi essenziale limitare l’assunzione e scegliere con cura il prodotto da consumare.
Un altro fattore di rischio è rappresentato dalla qualità dell’olio o del liquido di conservazione. Alcuni produttori impiegano oli di scarsa qualità contenenti grassi trans o additivi chimici, che possono alterare il valore nutrizionale del prodotto e avere effetti dannosi per la salute. Inoltre, pratiche di pesca non sostenibili non solo danneggiano l’ecosistema marino, ma possono influire sulla salubrità del tonno, aumentando la probabilità di contaminazione.
Come riconoscere un tonno in scatola di qualità
Per minimizzare i rischi, è fondamentale saper identificare le confezioni affidabili. Innanzitutto, è consigliabile leggere attentamente le etichette: un marchio serio indica chiaramente l’origine del tonno e il metodo di pesca, preferendo tecniche sostenibili come il “pole and line”, che riducono la cattura accidentale di altre specie e l’impatto ambientale.

Alcune aziende effettuano analisi specifiche per monitorare i livelli di mercurio, garantendo che restino entro limiti di sicurezza. È preferibile scegliere tonni di dimensioni più piccole, come il tonnetto striato o il tonno bianco, che tendono ad accumulare meno metalli pesanti rispetto ai tonni più grandi.
Dal punto di vista nutrizionale, è consigliato optare per il tonno conservato “al naturale”, in acqua, piuttosto che sott’olio, poiché quest’ultimo spesso contiene quantità elevate di sale e grassi non salutari. La scelta di prodotti biologici o certificati come sostenibili rappresenta inoltre una garanzia aggiuntiva sia per la qualità che per il rispetto ambientale.
Marchi da evitare e consigli per un consumo sicuro
Alcuni marchi noti sul mercato sono stati oggetto di critiche a causa di livelli elevati di mercurio e della scarsa trasparenza nelle pratiche di approvvigionamento. Test di laboratorio indipendenti hanno evidenziato contaminazioni preoccupanti in prodotti provenienti da zone di pesca inquinate o da allevamenti intensivi.
Anche il packaging può fornire indicazioni utili: contenitori in vetro o alluminio di alta qualità preservano meglio il prodotto, mentre quelli in plastica possono rilasciare sostanze nocive, soprattutto se esposti a fonti di calore.
L’esperto suggerisce di non superare il consumo di una scatoletta di tonno a settimana, considerando che, se assunto in quantità moderate, il tonno è una fonte preziosa di proteine, vitamina D e acidi grassi omega-3, benefici per l’organismo.
In definitiva, pur essendo il tonno in scatola un alimento pratico e nutriente, è essenziale adottare una scelta consapevole, privilegiando marchi affidabili e tecniche di pesca sostenibili per tutelare la salute personale e l’ambiente marino.
