Attenzione ai cibi etnici: più del 70% di quelli testati contiene allergeni e ingredienti non inseriti in etichetta-melodicamente.com-
I cibi etnici hanno conquistato con forza gli scaffali dei supermercati italiani, diventando una scelta sempre più diffusa tra i consumatori.
Dalla cucina cinese a quella giapponese, passando per i sapori indiani e mediorientali, l’interesse verso queste specialità è cresciuto in modo esponenziale. Tuttavia, un recente studio condotto dal FishLab del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, utilizzando tecniche innovative di analisi del DNA, ha messo in luce un problema serio e poco noto: oltre il 70% dei prodotti etnici testati contiene allergeni e ingredienti non riportati in etichetta, con rischi significativi per la sicurezza alimentare.
La ricerca, realizzata su un campione di 62 prodotti etnici preconfezionati provenienti da Lazio e Toscana, ha adottato il metabarcoding, una tecnica genomica all’avanguardia che permette di identificare con precisione tutte le specie presenti in un alimento, comprese quelle non dichiarate sull’etichetta. A differenza dei metodi tradizionali, come il microarray del DNA, che spesso si limitano a controllare specifiche specie note, il metabarcoding consente di rilevare ingredienti nascosti o contaminanti, fornendo un quadro molto più completo.
Attenzione ai cibi etnici: più del 70% di quelli testati contiene allergeni e ingredienti non inseriti in etichetta
I risultati sono stati sorprendenti e preoccupanti: nel 78,4% dei prodotti di origine animale sono state riscontrate specie non dichiarate o addirittura assenti rispetto a quanto indicato, mentre il 100% dei prodotti vegetali analizzati conteneva DNA animale non segnalato in etichetta. Inoltre, in quasi un terzo dei campioni (29%) sono stati individuati allergeni come pesce, e in circa il 16% molluschi, elementi potenzialmente pericolosi per chi soffre di allergie alimentari.

Tra i casi più emblematici rilevati dallo studio spiccano prodotti venduti come “solo pollo” che invece contenevano tracce di manzo, anatra e persino cervo, oppure alimenti a base di riso con molluschi come vongole e ostriche mai dichiarati. Non meno rilevanti sono i casi in cui ingredienti dichiarati come gamberi o uova sono risultati totalmente assenti. Questi episodi evidenziano una discrepanza significativa tra quanto riportato sulle etichette e la reale composizione dei prodotti, con implicazioni dirette sulla sicurezza dei consumatori.
La presenza di allergeni nascosti rappresenta il rischio più immediato e grave. Anche quantità minime di pesce, molluschi, uova o altri allergeni non dichiarati possono scatenare reazioni allergiche gravi, e la mancanza di informazioni precise impedisce ai soggetti sensibili di adottare scelte alimentari sicure.
Oltre ai rischi per la salute, i risultati dello studio pongono un interrogativo fondamentale sulla trasparenza e la tracciabilità all’interno del mercato dei prodotti etnici. La presenza di ingredienti non dichiarati e di specie animali inattese o assenti indica una possibile mancanza di controllo lungo la filiera produttiva e distributiva, che può facilitare frodi alimentari e compromettere la fiducia dei consumatori.
