Come chiedere il rimborso dei pedaggi autostradali - Melodicamente.com
Quando puoi richiedere i soldi indietro: dal 2026 ha diritto al rimborso del pedaggio autostradale. Come controllare.
Dopo anni di disagi e proteste da parte degli automobilisti italiani, finalmente arriva una novità significativa per chi percorre l’autostrada: dal 2026 sarà possibile richiedere il rimborso del pedaggio autostradale in presenza di rallentamenti e cantieri che compromettono la qualità del servizio.
L’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha infatti definito le nuove regole che entreranno in vigore a partire dal 1° aprile 2026, volte a tutelare gli utenti e a introdurre un meccanismo più equo tra costo e prestazione.
Nuove regole sul rimborso del pedaggio in presenza di cantieri
La rete autostradale italiana è spesso interessata da lavori di manutenzione e adeguamento che, seppur necessari, generano rallentamenti, restringimenti di carreggiata e code che mettono a dura prova la pazienza e la sicurezza degli automobilisti. Questa situazione, che coinvolge sia chi usa l’autostrada quotidianamente sia chi la percorre solo in vacanza, ha spinto l’Autorità dei trasporti a intervenire per riconoscere un diritto fondamentale ai consumatori: il rimborso in caso di disagi significativi.
Dal prossimo anno, in presenza di cantieri programmati che causano rallentamenti o blocchi, gli utenti potranno richiedere un rimborso del pedaggio pagato, proporzionato all’entità del disagio subito. È importante sottolineare che la misura non rappresenta un risarcimento danni completo, ma un primo passo per collegare il pedaggio alla qualità effettiva del servizio offerto. La novità riguarda esclusivamente cantieri ordinari e straordinari programmati, escludendo eventi imprevedibili come frane o alluvioni.
Secondo le disposizioni dell’ART, il rimborso sarà calcolato tenendo conto di vari parametri, tra cui la lunghezza del cantiere, la riduzione della velocità consentita e il numero di corsie chiuse. Per i percorsi inferiori a 30 km, il rimborso sarà riconosciuto indipendentemente dal ritardo accumulato. Per tratte fino a 50 km, invece, sarà necessario un ritardo minimo di 10 minuti, mentre per tragitti superiori a 50 km il ritardo minimo richiesto per ottenere il rimborso sale a 15 minuti. In caso di blocchi stradali, il rimborso sarà parametrato in base al tempo trascorso in coda:
- 50% del pedaggio per blocchi tra 120 e 179 minuti;
- 75% per blocchi tra 180 e 239 minuti;
- 100% per blocchi superiori a 4 ore.

Inoltre, sarà possibile ottenere un rimborso parziale anche sull’abbonamento autostradale qualora la presenza di cantieri incida significativamente sul servizio. Per semplificare l’accesso ai rimborsi, i concessionari autostradali dovranno attivare specifici canali telematici attraverso cui gli utenti potranno inoltrare la richiesta. In caso di mancata risposta o diniego entro 20 giorni, sarà possibile rivolgersi direttamente all’Autorità di Regolazione dei Trasporti per ottenere tutela.
I sistemi di telepedaggio e l’app Unica saranno integrati per identificare automaticamente le tratte coinvolte e facilitare la procedura di rimborso, riducendo così l’onere burocratico per gli automobilisti. Sul fronte finanziario, l’ART ha previsto che i concessionari possano recuperare gradualmente i costi sostenuti per i rimborsi attraverso un aumento progressivo del pedaggio. Il meccanismo prevede che nel primo anno il concessionario recuperi il 100% delle spese, riducendo questa percentuale fino al 20% nel quinto anno successivo all’erogazione dei rimborsi.
Questa soluzione, seppur criticata da alcuni per l’aumento delle tariffe, rappresenta un compromesso per sostenere economicamente il sistema e garantire al contempo un miglioramento nella qualità del servizio autostradale. Con questo nuovo sistema, l’Italia si allinea a pratiche già adottate in altri Paesi europei, dove il pedaggio è sempre più collegato alla reale esperienza di viaggio degli utenti. Resta tuttavia aperta la sfida di migliorare ulteriormente la gestione dei cantieri e ridurre al minimo i disagi, per non dover dipendere esclusivamente da rimborsi e compensazioni.
