Bobby Soul & Blind Bonobos: “Live @ Meg Mell”. La recensione

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Bobby Soul and Blind Bonobos - Live @ Meg Mell - artwork

Alcuni generi musicali non possono essere trattati da persone qualsiasi, tutti quelli che hanno in mente di avere a che fare con un genere ben preciso necessitano di alcuni requisiti per poter rientrare nei canoni a volte categorici, del genere. Per quanto riguarda il blues, oltre ad avere il blue note nel sangue e oltre ad avere un animo sensibilmente tormentato bisogna avere anche quel briciolo di black soul che riesce a graffiare anche i più solidi dei cuori. In aggiunta a tutti questi requisiti abbastanza impercepibili c’è una cosa che è assolutamente imprescindibile dal blues, e più in generale dalla musica black: una di quelle voci che ti entra dentro, e che se madre natura non ti ha dato ahimè non potrai mai avere. Alberto De Benedetti, artisticamente conosciuto come “Bobby Soul“, è nato con il graffio della black soul e il sangue blu, che non sta assolutamente per un titolo nobiliare, ma che invece sta per sangue blues.

Il blues di Bobby Soul è qualcosa che ha un sapore internazionale, che ci porta un po’ indietro nel tempo e che con mezzi molto semplici arriva al cuore della musica, esprimendone la sua essenza e la sua anima. Nato quasi come un divertissement, Bobby Soul con la collaborazione di alcuni musicisti, e nello specifico i Blind Bonobos, si è ritrovato in giro per l’italia in tantissimi club, fino ad arrivare al Meg Mell di Alessandria, dove ha dato vita ad un vero e proprio studio di registrazione live, per la realizzazione di un disco che comprende cover e inediti tutti dal carattere inconfondibilmente blues. Bastano alcune percussioni, una chitarra e una Dobro, in aggiunta alla straordinaria voce di Bobby Soul per dare vita ad un vero e proprio insieme armonico musicale, che almeno per quanto riguarda la discografia italiana non si era mai sentito prima. Tra le cover presenti ci sono “Personal Jesus“, “Let’s Get It On“, “Freedom“, “Way Down In The Hole” e “Smokestack Lighting”  le quali spogliate di qualsiasi carattere prettamente legato alla versione originale, sono state rivisitate in chiave blues, risultando così tutt’altro che rivisitazioni fotocopie, ma nuovi brani dal nuovo carattere, dalla nuova melodia ma dall’immortale grandiosità.

Bobby Soul and Blind Bonobos - Live @ Meg Mell - artwork
Bobby Soul and Blind Bonobos – Live @ Meg Mell – artwork

Gli inediti anche in lingua italiana, prodotto dall’altissimo contenuto musicale ad opera di Bobby Soul e dei Blind Bonobos, riescono ad avere quasi un sapore melodico afro americano, trattato con i guanti di velluto come si suol dire, e che ai più esperti suonerà come un esperimento tra i meglio riusciti degli ultimi 10 anni. “Per Chi Viene Dopo” è una tranquilla ballata di voce e chitarra e “Insieme” è un riuscitissimo mix di musica leggera e musica rock dagli intermezzi classici, che in quanto a provenienza esprime totalmente il carattere italiano del genere, distaccandosi un po’ dal tema dell’intero live. Gli assoli di chitarra che si alternano a tutto l’insieme musicale sono l’intreccio sapiente di passione per la musica ed esperienza musicale, la quale in questo contesto sembra vincere su tutto. Il blue note è tristezza e  infelicità, ma in questo disco, all’ascolto della piacevole melodia sembra quasi non arrivarci come tale. La musica viene spogliata da tutti i fronzoli possibili, e viene lasciata sola con la sua essenza, che in questo caso, al Live @ Meg Mell riesce ad arrivare fino a cuori di chi lo ha ascoltato sotto al palco ma anche a chi, ascolterà ripetutamente il disco comodamente seduto sulla poltrona di casa.

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