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Bono Vox e i suoi 50 anni tra musica e impegno sociale

BonoSono 50 candeline per Paul David Hewson, meglio conosciuto come Bono Vox, leader degli U2. Mezzo secolo diviso tra la musica e l’impegno sociale il suo.
Cresciuto ribelle in una famiglia cattolico-protestante, Bono apprende gli insegnamenti protestanti nonostante lui si professi cattolico; la religione segnerà gran parte delle sue liriche (come Gloria e 40).
Nel 1974 un doppia tragedia colpirà la sua famiglia: durante i festeggiamenti per il conquantesimo anniversario dei nonni, il nonno viene colpito da infarto. Durante il funerale del nonno invece sarà la madre di Bono ad essere colpita da un aneurisma celebrale. La morte della madre segnerà l’adolescenza di Bono, a lei infatti sono rivolte molte delle canzoni degli U2 come I Will Follow, Tomorrow, Out Of Control, Lemon e Mofo.

Nel 1976 l’incontro che darà una svolta alla sua vita, Bono infatti risponderà all’annuncio lasciato da Larry Mullen sulla bacheca della scuola per la formazione di una band; dall’annuncio si formeranno gli U2 (il primo nome scelto era Feedback) con Larry Mullen, Dave Evans (The Edge), Adam Clayton e Paul David Hewson.
La rock band comincerà a raccogliere i primi riscontri fin dal primo album “Boy“, anche se la consacrazione mondiale della band avviene dopo l’incontro nel 1984 con i produttori Brian Eno e Daniel Lanois.

Il carisma di Bono lo porta ad avere oltre 3 milioni di fan e l’artista ne è consapevole tanto da sfruttare la sua immagine per raccogliere fondi e consensi nel sociale: è insieme a Bob Geldof nell’organizzazione di eventi come Live Aid e Live 8, si è impegnato nella campagna di raccolta fondi per combattere l’aids in Africa, coinvolgendo il presidente George W. Bush e i molti capi di Stato, criticando alcuni governi (come quelli del canadese Paul Martin e di Berlusconi) per la lentezza nel concretizzare le promesse di aiuto; ha partecipato al Forum di Davos nel 2008; ha unito le mani dei leader cattolici e protestanti irlandesi in nome della pace nell’Irlanda del Nord.

Per le sue attività ne derivano numerosi riconoscimenti: per tre volte è stato candidato al Nobel per la pace: nel 2003, nel 2005 e nel 2006; il Time lo ha definito nel 2004 e nel 2006 tra le 100 persone più influenti al mondo. Nel 2006 la canzone” One” da lui scritta e pubblicata nell’album Achtung Baby uscito nel 1991, viene dichiarata la canzone dal testo più bello della storia della musica: “One life with each other sisters, brothers…“, è la frase che ha decretato il prestigioso riconoscimento. Nel 2007 viene insignito del titolo di “Cavaliere” dalla regina Elisabetta II per il grande contributo in ambito musicale e umanitario. Tuttavia non potrà essere chiamato “Sir”, titolo riservato ai soli cittadini britannici. Del titolo di “Sir” sono stati fregiati negli anni personaggi del calibro di Sean Connery, Elton John, Beatles e Ridley Scott.
In questo mezzo secolo di storia, la sua vicenda umana e artistica si è arricchita, oltre che di tanta musica, di progetti letterari-cinematografici, come la sceneggiatura del film “The Million Dollar Hotel” di Wim Wenders, e vari articoli di giornali attraverso cui portare avanti campagne umanitarie, come la Jubilee 2000, fino all’ultimo impegno per la realizzazione del musical “Spiderman: Turn Off The dark” insieme all’amico The Edge.

Per festeggiare i suoi 50 anni in Italia uscirà nelle sale cinematografiche “U2-3D“, il primo film musicale in 3D. Noi vogliamo omaggiare Bono e lo faremo proponendovi alcuni video delle sue esibizioni in cui riesce ad unire la musica alla vita sociale e umanitaria.

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