La pressurizzazione dell’aereo e la differenza di pressione(www.melodicamente.com)
Se durante un volo vi siete mai trovati seduti accanto al finestrino, probabilmente avrete notato un piccolo foro nella parte inferiore.
Questo dettaglio apparentemente insignificante ha in realtà una funzione cruciale legata a ragioni strutturali, di sicurezza e di visibilità a bordo degli aerei moderni. Per comprendere il perché di questo foro, è necessario analizzare cosa accade all’interno e all’esterno della cabina durante il volo, in particolare in relazione alla pressurizzazione dell’aeromobile.
Dopo il decollo, l’aereo raggiunge la cosiddetta quota di crociera, generalmente intorno agli 11.000 metri di altitudine. A questa quota, la pressione atmosferica esterna si riduce drasticamente rispetto a quella a livello del mare, seguendo lo stesso principio per cui in cima a una montagna la pressione è più bassa rispetto alla base. A 11.000 metri, la pressione esterna è circa 0,2 kg/cm², molto inferiore all’1 kg/cm² che percepiamo a livello del mare. Questo ambiente rarefatto comporterebbe una drastica riduzione dell’ossigeno disponibile, causando malesseri ai passeggeri e rischi per la loro salute.
Per questo motivo, gli aerei sono dotati di un sistema di pressurizzazione della cabina che mantiene l’ambiente interno a una pressione simile a quella terrestre, tra 0,75 e 0,81 atmosfere, ovvero leggermente inferiore a quella esterna a livello del mare. Mantenere questa pressione interna richiede che la cabina sia sigillata ermeticamente, ma allora perché i finestrini presentano un foro?
La funzione dei fori di respirazione nei finestrini
Questi piccoli fori, chiamati “fori di respirazione”, sono presenti nel pannello mediano dei finestrini, che sono composti da tre strati di materiale acrilico trasparente. Il primo, quello più vicino al passeggero, è detto “vetro graffiato” ed è soggetto a usura; gli altri due strati hanno invece una funzione strutturale importante per gestire la differenza di pressione tra interno ed esterno.
Il foro svolge una duplice funzione fondamentale:
- Riequilibrare la pressione fra i diversi pannelli del finestrino, evitando che la differenza estrema di pressione eserciti uno stress eccessivo sulla struttura del vetro esterno. L’aria passa attraverso questo piccolo foro per bilanciare gradualmente la pressione tra il pannello interno e quello esterno, evitando che il vetro mediano debba sopportare da solo la pressione esterna, che viene invece sostenuta dal pannello più esterno. In caso di rottura del vetro esterno, il pannello mediano è progettato per resistere alla pressione in emergenza.
- Prevenire l’appannamento del finestrino. La differenza di temperatura tra l’aria esterna molto fredda e quella interna più calda favorirebbe la formazione di condensa, ghiaccio o nebbia sulle superfici. Il foro permette un ricircolo d’aria che riduce l’umidità tra i pannelli, mantenendo la finestra trasparente e garantendo una buona visibilità ai passeggeri.

Si potrebbe pensare che volare a quote più basse, dove la pressione atmosferica è più simile a quella al livello del mare, sarebbe una soluzione più semplice per evitare problemi di pressurizzazione. Tuttavia, questa scelta comporterebbe svantaggi significativi:
- Maggiore rischio di ostacoli e turbolenze: volare a quote basse espone gli aerei a un maggior rischio di collisioni con rilievi montuosi, edifici o altre strutture, oltre a incontrare più frequentemente perturbazioni meteorologiche che si concentrano nelle zone inferiori dell’atmosfera.
- Efficienza dei motori: i motori degli aeromobili sono progettati per operare in modo ottimale ad alta quota, dove l’aria è più rarefatta. A quote più basse, i consumi aumenterebbero e le prestazioni sarebbero meno efficienti.
Inoltre, pressurizzare la cabina a una pressione pari a quella atmosferica di livello del mare sarebbe tecnicamente difficile e costoso. Una pressione interna più elevata rispetto a quella esterna incrementerebbe lo stress sulla fusoliera, richiedendo materiali più pesanti e resistenti, con conseguente aumento del peso e della complessità tecnica.
