Chi ha un debito con il Fisco o l’INPS, rischia il pignoramento del televisore? Ecco come funziona--melodicamente.com_
Il pignoramento dei beni mobili, incluso il televisore, rappresenta una delle misure di recupero crediti adottate dal Fisco.
Negli ultimi mesi, l’attenzione sulla possibilità che un bene d’uso comune come il televisore possa essere sottoposto a sequestro è cresciuta, generando dubbi e incertezze tra i contribuenti. Ecco una guida aggiornata per comprendere come funziona realmente il pignoramento di un televisore e quali strumenti esistono per tutelarsi.
La normativa vigente prevede che l’ufficiale giudiziario, su richiesta di un creditore come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione o l’INPS, possa procedere al pignoramento dei beni mobili presenti nell’abitazione del debitore. Questo vale anche per un televisore, qualora si ritenga che sia di proprietà del soggetto insolvente. Tuttavia, il pignoramento non è automatico e dipende da alcune condizioni fondamentali.
Chi ha un debito con il Fisco o l’INPS, rischia il pignoramento del televisore? Ecco come funziona
Se il debitore non è il proprietario dell’immobile dove è collocato il televisore, l’ufficiale giudiziario può presumere che tutti gli oggetti presenti appartengano a lui, salvo che il debitore dimostri il contrario. La prova può essere fornita attraverso documenti come fatture di acquisto o contratti di comodato d’uso. In particolare, il comodato d’uso – ossia il prestito gratuito di un bene da parte di terzi – deve essere regolarmente registrato e antecedente al pignoramento per essere valido agli occhi della legge.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha confermato l’importanza di tali documentazioni per evitare il sequestro di beni non di proprietà, evidenziando come la mancanza di prove può comportare il pignoramento anche di apparecchi elettronici di uso quotidiano.
Nel momento in cui l’ufficiale giudiziario procede al pignoramento, redige un verbale nel quale annota tutti i beni mobili sequestrati, incluso il televisore se presente. Successivamente, questi beni vengono trasferiti al custode giudiziario, spesso un delegato dell’Istituto Vendite Giudiziarie, che si occupa della loro conservazione in attesa di vendita all’asta.
Il creditore può quindi richiedere al giudice l’autorizzazione per la vendita del televisore e di altri beni pignorati tramite asta pubblica. Qualora il televisore non venga venduto, il bene sarà restituito al debitore, a condizione che questi si faccia carico delle spese di custodia e deposito.
Per evitare il pignoramento del televisore, la strategia più semplice consiste nello spostare l’apparecchio in un luogo diverso dall’abitazione principale, ad esempio presso amici o parenti. Questo perché l’ufficiale giudiziario può pignorare solamente i beni visibili e accessibili nel luogo della visita, che avviene senza preavviso.
Tuttavia, è importante sottolineare che la visita non può essere effettuata prima di 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto né oltre 90 giorni da tale notifica. In aggiunta, è possibile presentare tempestivamente istanze di rateizzazione o dilazioni del debito all’Agenzia delle Entrate-Riscossione o all’INPS per evitare il pignoramento, avvalendosi delle misure di tutela previste dalla legge.
Il debitore ha il diritto di opporsi al pignoramento fornendo prove documentali per dimostrare che i beni mobili non sono di sua proprietà o che sono stati concessi in comodato d’uso regolarmente registrato. Secondo la normativa aggiornata, questa documentazione è essenziale per evitare che il televisore o altri apparecchi elettronici vengano sequestrati ingiustamente.
