L’importanza di verificare l’importo sul terminale POS (www.melodicamente.com)
Nel contesto attuale in cui i pagamenti elettronici tramite bancomat e POS sono diventati parte integrante della quotidianità.
Con l’avvento del pagamento contactless e delle transazioni mediante smartphone, effettuare acquisti è diventato rapido e apparentemente sicuro. Tuttavia, questa velocità ha generato una pericolosa tendenza a delegare completamente il controllo, spesso senza nemmeno leggere l’importo visualizzato sul display del POS. Come evidenziato dall’esperienza di Yaditi Kava, la mancanza di attenzione può causare addebiti spropositati, in questo caso un errore tecnico che ha fatto lievitare il costo di un parcheggio da pochi euro a 5.000 euro.
Gli esperti raccomandano quindi di:
- Controllare sempre l’importo visualizzato sul terminale POS prima di avvicinare o inserire la carta.
- Non dare mai per scontato il totale, anche per piccoli importi, specie in pagamenti contactless dove il gesto di “toccare e via” è diventato abituale.
- Richiedere e conservare la ricevuta come prova della transazione, utile in caso di contestazioni. La ricevuta, pur essendo spesso considerata un semplice pezzo di carta, contiene informazioni fondamentali come l’importo, l’orario, il numero del terminale e l’esercente.
Questi accorgimenti sono la prima linea di difesa contro errori accidentali e tentativi di truffa.
Monitoraggio post-pagamento e comportamento da adottare in caso di anomalie
Controllare l’importo è solo il primo passo. Dopo ogni pagamento, è fondamentale monitorare regolarmente i movimenti sul proprio conto corrente, preferibilmente ogni settimana tramite l’app della propria banca. Questo consente di individuare tempestivamente eventuali addebiti non riconosciuti.
In caso di sospetto errore o truffa, si deve:
- Contattare immediatamente la banca o l’emittente della carta, spiegando la situazione.
- Bloccare la carta temporaneamente per prevenire ulteriori addebiti fraudolenti.
- Fornire copia della ricevuta e ogni altra documentazione utile per agevolare la contestazione.
- Presentare una denuncia alle autorità competenti se si sospetta di essere stati vittime di un raggiro.
È importante non sottovalutare nemmeno piccoli addebiti anomali: spesso i truffatori testano le carte con microtransazioni prima di effettuare prelievi più ingenti. Per aumentare la sicurezza, si consiglia di attivare le notifiche push o SMS per ogni pagamento effettuato, ricevendo così avvisi in tempo reale che permettono un intervento rapido in caso di uso improprio della carta.

Dietro alla semplicità del pagamento elettronico si nasconde un sistema articolato di commissioni che coinvolge diversi attori. Ogni transazione genera costi che vengono ripartiti tra:
- La banca emittente della carta, che trattiene circa lo 0,2% per carte di debito e lo 0,3% per carte di credito.
- Il circuito di pagamento (PagoBancomat, Visa, Mastercard, American Express) che applica commissioni variabili dallo 0,2% allo 0,5% a seconda del tipo di carta e del rischio assunto.
- Il gestore del POS, il quale applica una commissione tra lo 0,3% e lo 0,4%.
Nella media, il costo per un pagamento con carta di debito o bancomat si aggira intorno allo 0,7%, mentre per le carte di credito si arriva all’1,2%. Ad esempio, su una spesa di 20 euro in pizzeria, l’esercente perde circa 24 centesimi a causa delle commissioni. A ciò si aggiunge il canone mensile per il POS, che mediamente si attesta intorno ai 14 euro, ma può variare in funzione della tecnologia adottata.
Il mercato dei pagamenti digitali è molto competitivo e vi sono molte offerte differenziate, spesso con promozioni su commissioni o canoni per incentivare l’adozione di questi strumenti da parte degli esercenti.
L’episodio di Yaditi Kava: un monito per attenzione e prudenza
Il caso recente di Yaditi Kava, una donna britannica che ha pagato quasi 5.000 euro per due ore di parcheggio in un centro commerciale di Slough, è un esempio lampante dei rischi connessi alla distrazione nel momento del pagamento. La cifra errata è stata causata da un problema tecnico nel sistema di pagamento del parcheggio, ma il mancato controllo dell’importo da parte della cliente ha permesso che l’errore si concretizzasse in un addebito esorbitante.
Nonostante il centro commerciale abbia definito il fatto un “incidente isolato” e si sia impegnato a rimborsare l’importo, il rimborso è stato effettuato con notevole ritardo, aggravando lo stress e il disagio della famiglia. Questo caso evidenzia come, anche in situazioni in apparenza semplici, la prudenza sia indispensabile.
