Cut / Julie’s Haircut: “Downtown Love Tragedies”. La recensione

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Cut / Julies Haircut - Downtown Love Tragedies - Artwork
Cut / Julies Haircut - Downtown Love Tragedies - Artwork

Le collaborazioni musicali più interessanti per la maggior parte delle volte esulano dal palco, e non necessariamente riguardano un prodotto musicale. La musica deve aspettare, e per rendersi interessante, per risultare ricercata ma soprattutto di grande qualità deve solo attendere il momento giusto. Il rapporto musicale di stima e amicizia che lega i Cut e i Julie’s Haircut sembra aver atteso il momento giusto per dare vita ad un interessantissimo split racchiuso in un vinile il cui titolo è “Downtown Love Tragedies“.

Come lo stesso titolo ci suggerisce, non è molto complicato immergersi nei temi di questo mini disco, o almeno di questo paio di brani, ma dall’ascolto ci renderemo ancora di più conto di quanto sia stata plasmata della materia musicale per darne un prodotto tutto nuovo, che porta appunto la firma dei due gruppi italiani.

Cut / Julies Haircut - Downtown Love Tragedies - Artwork
Cut / Julies Haircut – Downtown Love Tragedies – Artwork

Appartenenti a tutt’altro che alla scena pop, i due gruppi hanno deciso di pescare due brani abbastanza datati, di metterci su un vero e proprio timbro musicale inconfondibile e di renderli parte di un progetto che ha dell’interessante. Rivisitazioni d’epoca per i newavers Cut che presentano un incrocio tra “Emma” degli Hot Chocolate e “Dream Baby Dream” dei Suicide per una trasposizione tragica, come del resto hanno voluto interpretarne il tema, e come alla fine si percepisce nel profondo. Un incrocio davvero interessante e una trasformazione da quello che era il genere funk black 70’s al post punk bianco a tratti quasi blues introspettivo, per raccontare un amore malsano con l’esasperazione della musica cantando “keep on dreaming forever“.  Ad opera dei Julie’s HaircutWho is he and what is he to you” di Bill Withers, altro piccolo angolo della musica black raccontata in una maniera del tutto diversa, ma non discostandosi dal tema principale, che è di sicuro legato al racconto dei Cut.

Elementi di post punk per quello che è un brano che esplode piano, come esplode come esplode la gelosia dell’uomo che racconta in prima persona le sue paranoie. Il ritmo funk e le sfumature soul rivivono un genere quasi coetaneo, ma così lontano e così diverso, che apparentemente non sembra nemmeno raccontare la stessa cosa. Un’interessante digressione musicale che ci apre un mondo verso alcuni brani probabilmente a noi sconosciuti, ma trasposti e ripresi in una raffinatezza inconfondibile ad opera dell’alternatività attuale italiana. “Downtown Love Tragedies“: mai tematica fu così sentita ed attuale, mai melodie furono così accattivanti e profonde.

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