Diaframma: “Niente di serio”. La recensione

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Diaframma - "Niente di serio" | © Myspace Ufficiale

L’Italia, nel corso degli anni, si è sempre lasciata abbindolare dai falsi talenti, dalle luci dei riflettori, da tanti lustrini e paillette. L’Italia, nel corso degli anni, si è persa per strada numerosi veri talenti a cui non è mai stato riservato uno spazio più che meritato. Uno dei grandi cantautori che il nostro Paese ha messo da sempre in disparte è Federico Fiumani; cantautore, chitarrista, scrittore e molto altro ancora, il leader dei Diaframma avrebbe meritato, dal almeno trent’anni a questa parte un posto d’onore che non gli è mai stato ritagliato.

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Diaframma - "Niente di serio" | © Myspace Ufficiale

Forse troppo scomodo, forse non abbastanza interno a tutti i giochi del potere, perché si sa, la maggior parte di Italia va avanti per raccomandazione, Federico Fiumani ha sempre fatto il suo lavoro con umiltà, ha sempre proposto una visione critica della realtà che ha creato una fidelizzazione vera e propria nei fan. I Diaframma sono stati e sono ancora una band storica del cosiddetto new wave; sono un gruppo difficile da classificare sia temporalmente sia per quanto riguarda il genere: dalla sperimentazione di un particolare punk rock fino ad un darkwave molto intimo. Hanno pubblicato una gran quantità di dischi fra cui si citano alcune delle canzoni più belle degli ultimi trent’anni: da “Siberia” fino a “Caldo”, senza dimenticare “Pioggia”.

Diaframma – “Niente di serio”: la visione intima della realtà

Quando si parla della band fiorentina, c’è sempre un po’ di rabbia e una certa forma di ritrosia a scrivere di uno dei gruppi meno considerati da decenni: viene spontaneo pensare a cosa i Diaframma sarebbero stati con un pizzico di maggior luce puntata e soprattutto maggior fiducia ma, questo è un altro discorso. E’ utopico parlare di forse e di se, è realtà dire che sono, forse, l’unica band italiana senza condizionamenti, l’unica band italiana che s’è girata dall’altra parte ogni volta che per denaro era richiesto vendersi . “Niente di serio”, già il titolo anticipa molto del messaggio che i Diaframma vogliono veicolare, è davvero un signor disco.

L’ispirazione di Federico Fiumani è indiscutibile: costruisce poesia in musica con una facilità disarmante. Ogni brano ha una propria luce, un proprio orizzonte. Non ci si può aspettare nulla dalla band al di fuori delle loro corde: dopo tre anni di silenzio, ecco un grande, grandissimo ritorno. Un cantautorato sincero e malinconico, una visione intima e lucida. “Niente di serio” suona come una confessione che dura per più di quaranta minuti. Suona come un disco d’ascoltare più volte: perché i Diaframma, facili non sono, semplici, non lo hanno mai voluto essere. Questo disco vede, oltre l’indiscutibile Federico Fiumani leader della band e cantante, nonché paroliere e curatore di tutti i testi, Luca Cantasano al basso, Lorenzo Moretto alla batteria e una partecipazione straordinaria, Gianluca De Rubertis, meglio conosciuto come parte de Il Genio, alle tastiere. Il disco è stato registrato presso uno storico luogo, lo Studio Emme di Calenzano (FI), location molto cara alla band che è proprio originaria di Firenze.

Dodici brani che si muovono in un equilibrio che si crea proprio man mano che si procede nell’ascolto; dodici brani che ricalcano il sound new-wave e cantautorale della band, con la voce di Fiumani che, risulta in uno dei suoi migliori momenti. L’amore è affrontato come in pochi sono in grado di fare: l’amore indossa un abito d’ironia e serietà, l’amore si veste di malinconia e di dolore. “Io vorrei bere il tuo dolore” è una frase che rimbomba in testa anche quando la canzone in questione, “Madre Superiora” finisce. L’album si rinvigorisce, ancor più, con brani come “La botta di energia del rock” che, personalmente, trovo una canzone assolutamente eccezionale: probabilmente, se l’avesse scritta un qualsiasi altro cantautore in vista dai magazine di settore sarebbe diventata un emblema e invece no, loro sono i Diaframma.

Conoscere le atmosfere di Fiumani e soci, fa bene ad uno spirito musicale che ha sempre bisogno di essere nutrito: canzoni come “Grande come l’oceano”, “Anime Morte”, e “Niente di Serio” fanno proprio capire che i testi sono delle piccole poesie in musica che risuonano così vicine al mondo attuale. Sarebbe un’ingiustizia non citare un’altra canzone, “Carta carbone”, il cui video è stato in esclusiva per Rolling Stone Italia. Il brano è, probabilmente, il più semplice all’interno del disco, quello che risulta più orecchiabile e da subito comprensibile e commestibile.

Ultima citazione per la copertina scelta ossia l’opera del pittore veneziano Giacomo Favretto, “Il sorcio”, datata 1878, la quale raffigura una famiglia spaventata da un topo che gira libero per la casa. C’è vita in “Niente di serio”, c’è una realtà dolorosa e una sensibilità al di fuori da qualsiasi target attuale: Federico Fiumani, ancora una volta, dimostra quanto siano importanti le parole in musica, quanto c’è ancora da dire in un’epoca di già detto. Un disco che, probabilmente, sarà amato dagli affezionati della band e sarà totalmente ignorato da tutta l’altra fetta di popolazione per cui la parola Diaframma, non è certo associata ad un gruppo musicale.

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