Disabili, cambia tutto: accertamento semplificato e nuove patologie riconosciute, la lista -melodicamente.com
La riforma dell’accertamento della disabilità ha rivoluzionato il percorso amministrativo per il riconoscimento della disabilità e l’accesso ai relativi benefici.
Questa innovazione normativa nasce con l’obiettivo di semplificare le procedure, rendere più efficiente il sistema di tutela e ampliare le categorie di patologie riconosciute. La fase sperimentale, iniziata nel 2025, ha coinvolto inizialmente nove province, per poi estendersi a venti con ulteriori modifiche legislative intervenute all’inizio del 2025.
Con la riforma, è stata introdotta una valutazione di base che rappresenta una vera e propria svolta nel sistema di accertamento della disabilità. Si tratta di un procedimento unitario, multidisciplinare e standardizzato, affidato in via esclusiva all’INPS e realizzato attraverso una visita collegiale unica.
Nuovo modello di accertamento: la valutazione di base e il ruolo dell’INPS
Questa nuova modalità utilizza le classificazioni internazionali adottate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basandosi principalmente sulla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF).

Durante la visita collegiale viene somministrato il questionario WHODAS (WHO Disability Assessment Schedule), uno strumento psicometrico che valuta la disabilità percepita dal soggetto in sei domini fondamentali: attività cognitive, mobilità, cura di sé, relazioni interpersonali, attività della vita quotidiana e partecipazione sociale.
Questo questionario consente di misurare in modo oggettivo il livello di funzionamento della persona negli ultimi trenta giorni, indipendentemente dalla condizione contingente di salute. Il nuovo iter di accertamento interessa non solo il riconoscimento generale della disabilità, ma anche diversi ambiti specifici quali:
– invalidità civile, cecità, sordità e sordocecità;
– disabilità in età evolutiva per l’inclusione scolastica;
– disabilità ai fini del collocamento obbligatorio sul lavoro;
– concessione di assistenza protesica, sanitaria e riabilitativa prevista dai livelli essenziali di assistenza (LEA);
– definizione della non autosufficienza e della disabilità gravissima;
– accesso a agevolazioni fiscali e facilitazioni per la mobilità.
Inizialmente, la sperimentazione della riforma era limitata a nove province italiane: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, e riguardava solo tre patologie specifiche: disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla.
Tuttavia, con il decreto-legge 27 dicembre 2024, n. 202, convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2025, n. 15, la sperimentazione è stata ampliata a ulteriori undici province – Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta – portando così a venti il totale delle province coinvolte. Per queste nuove aree, la sperimentazione è iniziata il 30 settembre 2025.
Parallelamente, è stato esteso anche l’elenco delle patologie soggette alla procedura semplificata, includendo ora anche artrite reumatoide, cardiopatie, broncopatie e malattie oncologiche. Questa decisione consente a un numero più ampio di persone di accedere a un iter di riconoscimento più rapido e meno frammentato.
A seguito di questi aggiornamenti, l’entrata in vigore definitiva della riforma è stata posticipata dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2027, estendendo la fase sperimentale fino al 31 dicembre 2026.
Il nuovo modello di accertamento prevede che la domanda per il riconoscimento della disabilità venga presentata esclusivamente attraverso la trasmissione telematica del certificato medico introduttivo, un documento unico e standardizzato che sostituisce le vecchie modalità di richiesta. Dal 1° gennaio 2025, e dal 30 settembre 2025 nelle province coinvolte nell’ultima estensione, l’avvio della procedura è possibile solo mediante questo certificato, con l’obiettivo di snellire e digitalizzare completamente il processo.
