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Goran Bregovic in concerto a Rosarno, la recensione e le foto

goran bregovic

Qualche settima fa vi avevamo anticipato il ritorno in Italia dell’artista bosniaco Goran Bregovic.

Bregovic ha aperto la sua tourneè per presentare “Alkohol: Rakija e Champagne” il 10 agosto partendo da Perugia; ieri 14 settembre è stato nella cittadina calabrese di Rosarno in provincia di Reggio Calabria per la chiusura del Festival Magna Grecia e il 21 settembre sarà a Milano per la Festa dell’Unità al Palasharp.

L’appuntamento rosarnese è di quelli che contano: Goran Bregovic , compositore balcanico che della sua musica dice “…è una miscela, nasce dalla frontiera balcanica, una terra misteriosa dove si incrociano tre culture: ortodossa, cattolica e musulmana“,

Bregovic ha cominciato a suonare il rock per esprimere “…il malcontento senza finire in galera..” nella Bosnia-Erzegovina degli anni ‘ 70, e da quel momento non si è più fermato, firmando tra l’altro celebri colonne sonore per i film del regista Emir Kusturica, suo grande amico.

Anche dell’esibizione rosarnese il celebre compositore non tradisce le aspettative della moltissima gente che è arrivata per ascoltare lui e la sua Wedding and Funeral Orchestra: Bregovic parla un italiano disinvolto e si presenta senza formalità , suona un misto di folk balcanico e musica elettronica che alterna ritmi sfrenati e temi sacri accompagnato da ottoni zingari, una chitarra elettrica, percussioni tradizionali e due vocalist straordinarie in variopinti abiti folkloristici.

L’artista  inizia il suo spettacolo e subito le sedie messe a disposizione dall’organizzazione, nello spazio retrostante la sede del comune ( dove il concerto è stato spostato senza peraltro il necessario preavviso) sono letteralmente d’intralcio ai moltissimi , soprattutto giovani, accorsi a Rosarno che vengono rapiti dal fascino delle composizioni di Bregovic e iniziano a ballare.
I bis sono d’obbligo! Le due ore di concerto offerte da Bregovic sono intense e si concludono con la celebre : “Kalasnjikov” ironica canzone sui soldati in guerra.

Una serata che avrebbe meritato un maggior rilievo di quello che ha avuto, che è riuscita solo grazie al passaparola, in quanto la presenza dell’artista non è stata pubblicizzata a sufficienza e non se ne comprendono le ragioni, datone lo spessore .

Di seguito alcune foto scattate durante il concerto a cura di Erasmus Calabro:

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