KUADRA: Kuadra. La recensione

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KUADRA - Kuadra - Artwork

I Kuadra sono una band di Vigevano di cui abbiamo già parlato diverse volte. Esponenti italiani del genere Nu Metal e dei suoi derivati come Rap Metal, Rapcore e Crossover, il gruppo è formato da 6 membri, che si definiscono sei anime unite e proiettate in un’unica dimensione ritmica, sei vibrazioni che si plasmano all’unisono e danno vita a pura energia pronta a sfociare nelle orecchie di chi sta davanti, di chi ascolta. La loro formazione è composta da Y (Yuri) alla voce, Emanuele Savino (Zavo) alla chitarra, Van Kim Nguyen (Kimbo) al basso, Alberto Collivignarelli (Krab) si occupa di turntable e della seconda voce, 2voce, Domenico Suanno (Mimmo) alla chitarra, e Van Nguyen alla batteria.

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KUADRA: Kuadra. La recensione 1

I Kuadra iniziano a suonare nel 2005, proponendo sin da subito il loro rapcore, arrivando tra il 208 ed il 2010 ad ottenere molti successi, ultimo quello della rotazione del loro video su Rock TV.

Il loro primo album, omonimo, “Kuadra”  è stato pubblicato da poco, nel corso del 2010 dalla SG Records, due anni dopo l’autoprodotto “Tutto Kuadra“, ed ha ricevuto pareri favorevoli dalla critica, a dir poco a ben ragione, poichè i sei musicisti si presentano senza peli sulla lingua, le cantano in faccia al sistema e si mostrano volendo anche politicamente scorretti, ma sicuramente sempre onesti ed in grado di fare dell’ottima musica.
“Kuadra” apre subito senza troppi giri, saltano subito alla mente i Linea 77, giusto il tempo di arrivare al ritornello e far ricordare nettamente i Rage Against The Machine e la loro “Killing in the name“, ma non è copiare quello dei Kuadra, prendono ispirazione sicuramente ma rendono loro ogni cosa e così sulla base di un testo forte che è un attacco non proprio ad ignoti, tra “sniffiamo grammi di stronzate, lo spacciatore è il presidente” e “il maiale dal porcile è arrivato nel salotto, ha imparato a stare in piedi e tu hai imparato a stare sotto” i riferimenti sono ben chiari, sui potenti groove e riff di Zavo e Mimmo, Yuri dimostra di poter affrontare in tranquillità sia la prova al Rap sia quella all’urlato. Inizia con un ottimo giro di chitarra fino ad arrivare allo scratch di Krab l'”Alieno Debole” dei Kuadra, pezzo che varia tra il Nu Metal ed il più sincero alternative metal, ricordando a tratti i Deftones agli esordi, su una lirica che richiama all’introspezione.
Il singolo dell’album “Vieni Fuori Di Qui”, il cui videoclip è stato in rotazione su MatchMusic,  è la colonna
sonora del web fumetto “The Cide“, un pezzo che almeno musicalmente si allontana un pò dagli altri e si avvicina più al classico trash metal, ben realizzato anche se forse si inquadra come il loro pezzo più commerciale, nota che però lo fa diventare l’ideale proposta radiofonica. Aumenta la melodia in quella quasi ballata che è “Ti Difenderò“,  brano morbido che esterna sentimento come a dimostrare che i Kuadra non siano solo attacco al sistema o protesta, nè tantomeno chiusi solo nel Rap Metalcore, bensì una band di ampio respiro sia lirico che melodico. Si ritorna ad essere duri con “Promemoria”, nel quale l’individuo viene esortato ad essere se stesso e a lasciare di lato qualsiasi influenza, nel brano chitarre e batteria si accompagnano e si rincorrono in un ritmo quasi travolgente. Tutto continua nel migliore dei modi con “Il Ritratto del mostro“, brano che  a molti potrebbe far tornare alla mente in alcuni punti Il Teatro degli Orrori, con un lungo cantato/parlato di Yuri  su una buona e tranquilla base si trascina fino ad un finale quasi sofferto. Ancora un ritorno in stile Nu-Metal in “Urla“,  dove la band ancora una volta invita tutti a non stare fermi e lo fa travolgendo musicalmente. E’ subito invitante l’attacco iniziale di “La Terra su cui vivo“, ennesimo brano che dimostra l’amore dei Kuadra per l’Italia ed in cui la carica adrenalica data dal loro rap metalcoreinsieme ai loro tempi variegati viene accompagnata da un ottimo scratch.
Più tranquilla “Fili” nel ritmo ma sempre abbastanza coinvolgente,  la lenta musica delle strofe ed il pezzo quasi hip hop vengono ben conditi dalla voce femminile di Silvia Zambruno che in alcuni momenti fa sembrare il brano una canzone Gothic Metal. Il gran finale arriva con “La storia si ripete“, brano con cui i Kuadra ci lasciano nel migliore dei modi, pezzo rap metal classico ritmato che ben dimostra l’amalgama dei componenti del gruppo, un gruppo che ancora una volta non le manda a dire ma le canta, attaccando ancora una volta il sistema e nel dettaglio la politica, con parole d’attualità, come quando attaccano la stampa, quando dicono: “ho visto i magistrati applicare la legge e la legge era uguale per tutti“. Ben poco da aggiungere in ciò se non quello che i Kuadra fanno lo fanno il cuore e con lo stomaco.
Il disco smette di suonare, ma alla fine la voglia di riascoltarlo c’è, nel complesso il disco merita la promozione a pieno titolo. Sicuramente i Kuadra hanno margini di miglioramento,  forse per entrare nel mainstream e comparire nelle classifiche avranno bisogno di ammorbidirsi un bel pò, ma sicuramente in futuro anche se continueranno a seguire la loro linea, con un pò di maturità in più potranno farsi notare in giro, intanto noi li attendiamo dal vivo.

2 COMMENTS

  1. KUADRA sono uno dei più importanti gruppi nel loro genere musicale in Italia. Speriamo che anche all’estero se ne accorgano delle loro qualità musicali! Bella recensione, Complimenti.

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