Longplayer: un millennio di musica senza ripetizioni (www.melodicamente.com)
Nel panorama delle composizioni musicali, poche opere possono vantare un carattere unico e una durata straordinaria.
Ideato dal musicista folk britannico Jem Finer, noto per essere stato uno dei membri fondatori del gruppo The Pogues, questo progetto rivoluzionario rappresenta un’esperienza sonora che sfida la concezione tradizionale del tempo e dell’ascolto musicale.
Longplayer è una composizione generata da un algoritmo che utilizza sei piccoli brani musicali prodotti dallo stesso Finer, eseguiti con campane tibetane, strumenti che permettono di creare suoni percosse e risonanti, sia percuotendo che strofinando i bordi. Il sistema di riproduzione, basato su una rete di computer situati all’interno del Trinity Buoy Wharf Lighthouse di Londra, campiona e ricombina continuamente questi brani in modo tale che la musica non si ripeta mai uguale a sé stessa per un intero millennio.
La trasmissione di Longplayer è iniziata alla mezzanotte del 31 dicembre 1999 e proseguirà fino al 31 dicembre 2999, per poi ricominciare da capo. Questa installazione sonora è accessibile non solo online tramite il sito ufficiale, ma anche in vari centri d’ascolto sparsi nel mondo, tra cui Regno Unito, Egitto, Australia e Stati Uniti, dove è possibile immergersi in questa esperienza unica.
Nel corso degli anni, pur essendo un brano generato digitalmente, sono state organizzate anche performance dal vivo. In tali occasioni, un enorme strumento costituito da 234 campane tibetane disposte su cerchi concentrici viene suonato da un gruppo di 6-12 musicisti. La prima esibizione di questa natura si è tenuta tra il 12 e il 13 settembre 2009, con una durata di 1000 minuti (circa 16 ore e 40 minuti), dando vita a un evento sonoro di intensa immersione.
Secondo quanto affermato dallo stesso autore, Longplayer nasce da un’interessante riflessione sulle difficoltà di rappresentare e comprendere la fluidità e la vastità del tempo. L’opera, dunque, non è solo un’esperimento musicale ma anche un progetto concettuale che invita l’ascoltatore a meditare sul passaggio temporale in un modo del tutto nuovo.
Il primato del brano ufficialmente pubblicato
Oltre a Longplayer, che rappresenta un’esperienza sonora praticamente infinita, il Guinness World Record riconosce come brano ufficialmente pubblicato più lungo quello realizzato da Jagadeesh Pillai, scrittore, ricercatore e motivatore indiano. La sua creazione si estende per 138 ore, 41 minuti e 20 secondi, quasi sei giorni di musica continua.
In questo monumentale lavoro, Pillai interpreta integralmente l’opera classica indiana “Shri Ram Charit Manas”, composta nel XVI secolo dal poeta Goswami Tulsidas. Il brano è suddiviso in parti ed è disponibile sulle principali piattaforme di streaming, permettendo così a un pubblico globale di fruire di una delle più lunghe performance vocali esistenti.

Il confronto tra Longplayer e il brano di Jagadeesh Pillai mette in luce due mondi molto diversi: da un lato, un’istallazione artistica basata su tecnologia e algoritmi, dall’altro una tradizione poetica e religiosa indiana interpretata integralmente in forma canora. Entrambi i lavori, tuttavia, condividono l’obiettivo di esplorare il tempo attraverso la musica, seppur con modalità e finalità differenti.
Longplayer è un’opera che trascende il concetto di fruizione musicale classica, proponendo un ascolto che si estende ben oltre la vita umana, mentre il lavoro di Pillai esalta la profondità spirituale e culturale di un testo sacro, offrendo una lunga testimonianza di devozione e arte vocale.
Entrambi i progetti sottolineano come la musica possa essere veicolo di riflessione sul tempo, sulla memoria e sulla tradizione, proponendo esperienze sonore che vanno ben oltre il semplice intrattenimento.
Chiunque voglia immergersi in queste opere può farlo facilmente oggi: Longplayer è accessibile in streaming continuo su piattaforme dedicate, mentre la versione di Pillai è disponibile sulla maggior parte dei servizi di streaming musicale, divisa in segmenti per facilitarne l’ascolto.
