Alternativa alla Lavanda(www.melodicamente.com)
Nel panorama delle piante aromatiche mediterranee la lavanda ha da sempre goduto di grande popolarità grazie al suo profumo.
Esistono specie meno note che non solo vantano una fragranza più intensa e complessa, ma si distinguono anche per una maggiore resistenza alle temperature invernali.
Tra queste spiccano la santolina e l’elicriso, due piante che meritano di essere riscoperta per il loro valore ornamentale e aromatico.
La Santolina: un arbusto profumato e resistente
La santolina, appartenente alla famiglia delle Asteraceae insieme a gazania, artemisia e crisantemo, si presenta con un caratteristico fogliame argenteo e piccoli capolini di un giallo brillante, che sembrano veri e propri bottoni dorati. Questa pianta perenne, che può raggiungere un’altezza compresa tra i 10 e i 60 centimetri, sprigiona un aroma intenso che ricorda il rosmarino, ma con note più fresche e canforate.
Le sue foglie, piccole e finemente frastagliate, sono ricoperte da una peluria lanosa che conferisce il tipico colore grigio-argenteo e trattiene gli oli essenziali responsabili del profumo persistente. La santolina fiorisce in estate e, anche dopo l’essiccazione, i suoi fiori mantengono la fragranza per mesi. Preferisce terreni calcarei, ben drenati e posizioni soleggiate, mostrando una buona tolleranza a temperature che scendono oltre lo zero, ideale dunque per giardini mediterranei e temperati.
Dal punto di vista botanico, la santolina si distingue per il suo portamento arbustivo suffruticoso, con fusti eretti e ramosi, e una fioritura composta da capolini discoidi, privi di fiori del raggio. Le specie italiane più diffuse includono la Santolina chamaecyparissus, chiamata anche “crespolina”, molto apprezzata per la sua rusticità e facilità di coltivazione.

Ancora più suggestiva è l’elicriso (Helichrysum italicum), il cui nome deriva dal greco “helios” (sole) e “chrysos” (oro), un chiaro riferimento ai suoi capolini giallo dorato e al suo aspetto solare. Anche questa pianta appartiene alla famiglia delle Asteraceae e si caratterizza per un profumo complesso e intenso, con note di liquirizia, curry e miele.
L’elicriso italiano forma cespugli compatti alti tra i 40 e gli 80 centimetri, con foglie lineari verde-grigio ricoperte da una peluria fine che le rende vellutate al tatto. La fioritura avviene da giugno a settembre e la pianta conserva colore e aroma anche dopo l’essiccazione, un pregio che la rende molto apprezzata anche per usi decorativi e artigianali.
Cresce spontaneamente lungo le coste mediterranee e in zone rocciose, prediligendo terreni poveri e ben drenati. La sua resistenza alla siccità estiva e la capacità di sopportare temperature fino a -10°C la rendono una scelta perfetta per chi desidera un giardino profumato tutto l’anno, anche nelle regioni più fredde.
Perché preferire santolina ed elicriso alla lavanda
Nonostante la lavanda sia tradizionalmente considerata la regina delle piante aromatiche resistenti al freddo, sia la santolina che l’elicriso offrono vantaggi notevoli: mantengono infatti il loro fogliame aromatico durante tutto l’anno, a differenza della lavanda che perde gran parte della sua fragranza nei mesi freddi.
Il profumo di santolina ed elicriso è più deciso e originale rispetto a quello dolce e calmante della lavanda, risultando più avvertibile anche a distanza. Dal punto di vista estetico, il contrasto tra il fogliame argentato della santolina e il verde-grigio dell’elicriso, unito ai fiori giallo brillante, dona un tocco di colore solare ai giardini anche in inverno, accompagnandosi armoniosamente ad altre specie mediterranee.
Queste piante richiedono cure minime e sono adatte sia al giardino che alla coltivazione in vaso, perfette per balconi e terrazzi. È fondamentale piantarle in posizioni ben soleggiate e in terreni ben drenati, evitando ristagni d’acqua. Le annaffiature dovranno essere moderate, intervenendo solo quando il terreno risulta asciutto, soprattutto d’estate.
Una potatura leggera dopo la fioritura favorisce una crescita compatta e stimola la produzione di nuovi germogli profumati. In inverno generalmente non necessitano di protezioni, eccetto nelle zone montane con gelate intense, dove si consiglia l’uso di teli traspiranti e una pacciamatura per proteggere le radici. In primavera, una potatura di ringiovanimento elimina le parti danneggiate dal freddo e prepara la pianta alla nuova stagione.
