Il ritorno di fiamma delle musicassette nel mercato collezionistico(www.melodicamente.com)
Nel vasto universo del collezionismo musicale, le musicassette stanno vivendo una sorprendente rinascita di valore.
Le cassette, un tempo considerate solo supporti obsoleti, oggi raggiungono quotazioni che possono superare i 10.000 euro, trasformandosi in veri e propri tesori da collezione.
Dopo l’era d’oro dominata dai vinili, le musicassette hanno subito un declino con l’avvento dei CD e successivamente lo streaming digitale, ma già dagli anni 2010 si è assistito a un crescente interesse da parte di collezionisti, nostalgici e artisti indipendenti. Oggi, molte cassette sono considerate oggetti cult, soprattutto quelle rare o in tirature limitate. A conferma di questa tendenza, alcune edizioni originali hanno raggiunto prezzi elevatissimi, dimostrando che anche un piccolo oggetto di plastica può avere un grande valore economico e culturale.
Tra le cassette più ambite a livello globale domina il valore della storica “Yesterday and Today” dei Beatles, uscita nel 1966. Questa musicassetta, distribuita solo negli Stati Uniti e famosa per la copertina controversa che ritraeva i membri del gruppo in camicie da macellaio circondati da carne cruda e bambole smembrate, può oggi superare i 10.000 euro nelle condizioni migliori. La sua rarità e la storia che la accompagna ne fanno una delle cassette più costose al mondo.
Le musicassette italiane più preziose
In Italia, sono molte le cassette che hanno acquisito un valore considerevole, soprattutto tra le prime edizioni di album iconici. Ad esempio, la prima musicassetta di “Ma cosa vuoi che sia una canzone” di Vasco Rossi (1978) può arrivare a valere oltre 1.000 euro, grazie alla sua tiratura limitata e al valore storico dell’artista. Vasco Rossi, che ha da poco festeggiato i suoi oltre cinquant’anni di carriera con nuovi progetti musicali e un forte seguito anche tra le nuove generazioni, continua a essere uno dei punti di riferimento della musica italiana.
Un altro pezzo da collezione è la musicassetta di “Fetus” di Franco Battiato (1973). Questo album rappresenta la fase sperimentale e elettronica dell’artista siciliano, prima del passaggio al pop d’autore. Le copie ben conservate della prima stampa possono essere valutate oltre i 1.000 euro, un riflesso dell’interesse crescente per i lavori pionieristici di Battiato, il cui lascito artistico è stato celebrato recentemente in mostre e ristampe.
Non mancano poi le cassette di artisti come Lucio Battisti, la cui edizione originale di “Il nostro caro angelo” (1973) raggiunge valori tra i 300 e i 700 euro, e Fabrizio De André, con il concept album “Tutti morimmo a stento” (1968), la cui musicassetta può valere fino a 800 euro. Questi lavori rappresentano tappe fondamentali della storia della musica italiana e il loro valore riflette la crescente domanda da parte di collezionisti.
Altri titoli significativi includono:
- “Il mondo di Giulietta e Romeo” dei Matia Bazar (1986), che può valere fino a 700 euro;
- “I migliori anni della nostra vita” di Renato Zero (1988), le cui cassette originali possono superare i 500 euro;
- “Sono solo parole” di Lucio Battisti (1988), particolarmente ricercata nella versione originale, con un valore fino a 500 euro;
- “La donna cannone” di Francesco De Gregori (1990), con cassette rare che sfiorano i 400 euro;
- “In bocca al lupo” di Loredana Bertè (1983), apprezzate dai fan e valutate oltre i 300 euro;
- “Desaparecido” dei Litfiba (1985), il cui valore oscilla tra 200 e 500 euro.

Oltre ai Beatles, altre musicassette straniere dal valore elevato sono “The Black Album” di Prince (1987), un album ritirato dal mercato e considerato «maledetto», con prezzi che possono raggiungere i 5.000 euro, e “Sticky Fingers” dei Rolling Stones (1971), le cui prime edizioni americane possono valere fino a 2.000 euro.
Anche “The Velvet Underground & Nico” (1967), nella sua iconica versione con copertina “banana” grattabile, è estremamente ricercata e può superare i 2.000 euro, così come la prima edizione in cassetta di “Bleach” dei Nirvana (1989), che può arrivare a oltre 1.000 euro.
Per chi desidera monetizzare queste rarità, le piattaforme online rappresentano la soluzione più efficace. eBay rimane uno dei mercati più accessibili e popolari per vendere a livello internazionale, con possibilità di asta o vendita a prezzo fisso. Discogs è invece la piattaforma preferita dagli appassionati di musica, dove la domanda è molto mirata e le trattative possono raggiungere cifre importanti.
Per chi preferisce un approccio più diretto, Facebook Marketplace e i gruppi dedicati ai collezionisti sono utili per vendite rapide e senza costi di spedizione. Anche i negozi di dischi usati e i mercatini vintage sono opzioni valide, anche se spesso offrono guadagni inferiori rispetto al mercato online.
Infine, per le musicassette più rare, siti di aste specializzate come Catawiki possono far lievitare il prezzo grazie alla competizione tra collezionisti, garantendo così il massimo ritorno economico.
