Prezzi alti e tanti turisti: evita queste mete italiane - Melodicamente.com
Prezzi alle stelle e problemi di overtourism a causa dei turisti: queste mete italiane sono assolutamente da evitare.
L’overtourism rappresenta una delle sfide più rilevanti per il turismo sostenibile in Italia nel 2025. Il fenomeno, che indica una presenza turistica eccessiva rispetto alla capacità di carico di un territorio, sta causando seri problemi ambientali, economici e sociali in molte province italiane.
L’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST), realizzato dall’Istituto Demoskopika, mette in luce quali sono le aree maggiormente colpite da questo fenomeno, analizzando indicatori quali la densità turistica, l’occupazione dei posti letto, l’intensità dei flussi e la produzione di rifiuti.
Le province italiane più colpite dall’overtourism nel 2025
Al primo posto nella classifica del sovraffollamento turistico si conferma la provincia di Rimini, che durante la stagione estiva registra una densità turistica tra le più elevate in Italia. La concentrazione massiccia di strutture ricettive e l’afflusso continuo di visitatori pongono il territorio romagnolo di fronte a sfide importanti, sia dal punto di vista ambientale sia infrastrutturale. Segue Venezia, una delle città simbolo del turismo italiano, dove la fragilità dell’ecosistema lagunare e l’eccesso di arrivi giornalieri continuano a sollevare dubbi sulla sostenibilità di un modello turistico basato su grandi numeri.
La città lagunare soffre particolarmente per la pressione che il turismo esercita sull’ambiente e sulla vita quotidiana dei residenti. Al terzo posto si colloca Bolzano, che emerge come una novità nel panorama dell’overtourism. L’aumento del turismo nelle zone alpine e nelle aree urbane sta determinando un incremento significativo del carico antropico, coinvolgendo territori che in passato apparivano meno vulnerabili. Anche le metropoli italiane non sono immuni dal fenomeno dell’overtourism. Nel 2025, Napoli, Roma e Milano figurano tra le prime dieci province per pressione turistica.
A Napoli, l’attrattiva internazionale legata al patrimonio culturale, alle isole e alla cucina tradizionale ha portato a un aumento considerevole delle presenze, che però rischiano di sovraccaricare infrastrutture non sempre adeguate. Roma continua a registrare una densità turistica elevata soprattutto nel centro storico, dove la convivenza tra residenti e turisti genera problemi legati alla mobilità, ai servizi e alla qualità urbana. Milano, invece, soffre l’impatto della sua crescente fama come polo economico e culturale, con un aumento dei flussi turistici che si estende per tutto l’anno, accentuando la pressione sulle strutture cittadine.

Oltre ai tradizionali poli turistici, nel 2025 si segnalano nuove province a rischio sovraffollamento. Tra queste spiccano Livorno, che risente dell’espansione del turismo crocieristico e balneare ma fatica a gestire la produzione di rifiuti e la capacità ricettiva, e Trento e Verona, interessate dall’incremento del turismo culturale e montano. Anche Trieste, in fase di rilancio come meta internazionale, registra un aumento delle presenze superiore alla media nazionale. Questi casi evidenziano come l’overtourism stia espandendo il proprio raggio d’azione anche in territori meno preparati ad accogliere grandi numeri di visitatori.
In contrapposizione, alcune province italiane mantengono livelli contenuti di pressione turistica. Zone come Rieti, Isernia, Benevento, Campobasso e Reggio Calabria risultano tra le meno colpite dall’overtourism secondo l’indice Demoskopika. Questi territori, spesso ricchi di risorse naturali e culturali ma poco valorizzati, rappresentano un’opportunità per redistribuire i flussi turistici in modo più equilibrato e sostenibile. Tuttavia, la scarsa presenza di infrastrutture adeguate e di strategie promozionali integrate limita ancora il loro potenziale attrattivo.
L’analisi dell’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico evidenzia un trend in crescita per il 2025: le province italiane classificate nella fascia di rischio “molto alta” sono aumentate da sette a dieci rispetto all’anno precedente. Questo dato segnala come l’overtourism stia interessando sempre più territori, anche quelli che fino a poco tempo fa erano considerati marginali.
La sfida per il futuro sarà quella di coniugare sviluppo economico, tutela ambientale e qualità della vita delle comunità locali, attraverso politiche mirate a destagionalizzare i flussi, limitare gli accessi e diversificare le mete turistiche. Solo una gestione attenta e innovativa potrà evitare che l’overtourism comprometta l’identità e la sostenibilità dei luoghi più amati d’Italia.
