Lost In Noise: “Lost In Noise”. La recensione

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Lost In Noise
Lost In Noise - Lost In Noise - Artwork

L’avversione alla critica popolare è una caratteristica tutta punk rock, o meglio di una sottoclasse, o meglio sottogenere conosciuto con il nome di hardcore. Gli eccessi in musica vengono tutti percepiti come una tonalità differente, come un movimento nervoso della batteria e come un’esasperazione della chitarra, accompagnati dai vocalizzi violenti e graffiati. L’amore per la musica esula da qualsiasi classificazione in base ai generi o alle fasce di appartenenza, e talvolta viene meglio espressa negli angoli nascosti dell’underground della scena emergente italiana. I Lost in Noise ci hanno provato, e continueranno a provarci fino a quando non avranno il posto che meritano nel genere che attualmente viene definito punk rock, meglio se definito hardcore. Tutto viene estremizzato e tutto viene raccontato con un’esasperazione tale da non capire se ciò di cui si sta parlando è in bene o in male un pezzo di vita, tutto viene portato in musica e in linea di massima viene anche portato bene. Un EP omonimo ricco di sfumature e di sottogeneri appartenenti al punk rock, i quali caratterizzano sicuramente le influenze musicali della band. Il disco è strutturato bene se si parte dall’analisi strumentale: gli assoli di chitarra sembrano provenire da una sapiente esperienza, e si collocano in un assetto sonoro complesso dal punto di vista musicale, ma assolutamente consolidato nell’insieme.

 

Lost In Noise
Lost In Noise – Lost In Noise – Artwork

 

La discografia sembra richiamare band tenaci come quella dei Lost in Noise, che per il momento sembrano proseguire bene nel percorso che precede la discografia “che conta”. “Tatuaggio indelebile” è una traccia dall’inconfondibile carattere hard rock, “Adesso so” mostra tutto il colore punk del genere musicale coltivato dalla band, e gradualmente durante tutto l’ascolto si attraversa un tunnel di generi musicali che sembrano toccare addirittura le note più tranquille del pop, smentito da una buona dose di hardcore vecchio stampo. Un genere poco coltivato in terra nostrana che fa anche specie a sentirlo cantare in una lingua che non è l’inglese, ma che dimostra quanto sia forte e viva la passione per la musica nel cuore di chi ci crede per davvero. La strada è lunga, ma è sui palchi che si muovono i primi passi utili a maturare, passi che per i Lost in Noise sembrano procedere per il meglio, e che per il futuro non avranno altro da fare che assicurargli una buona dose di successo.

 

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