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Niccolò Abate: “Here We Are”. La Recensione

Niccolo Abate

Niccolò Abate presenta il suo primo EP dal titolo “Here We Are”, lavoro composto da tre brani, due cantati ed uno strumentale.
L’artita Milanese (di Garbagnate) realizza un CD Demo sullo stile Epic Metal in cui compone melodie, testi, arrangiamenti e dove suona tastiere, sintetizzatore e piano, accompagnato da Scream alla voce, Stefano Peloso alla chitarra solista, Paolo Brazzo alla chitarra ritmica e Jacopo Rota al basso.

Penalizzato forse dalle troppe somiglianze del genere, con i tipici tratti melodici che lo contraddistinguono, il disco non ci entusiasma, tra i vari ricordi dei vecchi Rapshody of Fire, degli Edguy e ancor di più degli Avantasia, gruppo che ci viene immediatamente in mente, non riusciamo a promuoverlo, preferendo comunque non bocciarlo completamente e tenendolo nella mediocrità sperando che ciò sia di incoraggiamento all’artista.

Sia “Here we are” che “Sacrifice” seguono bene o male la stessa linea musicale, con più effetti il primo e con più ritmo il secondo, entrambi godrebbero di maggiore consenso se fossero snelliti della presenza a volte ossessiva del synth e di inutili virtuosismi dei singoli.
Per alcuni versi riteniamo “18 Years“, il brano strumentale, quello migliore di tutto l’EP, anche se pure in esso troviamo inutili ripetizioni che purtroppo finiscono per stancare.

Nel complesso “Here we are” non è un lavoro da buttare, ma in futuro speriamo di ascoltare da parte di Niccolò Abate una produzione musicale meno esasperata e ricercata e più naturale e originale.

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