Non è così smart: l’Intelligenza Artificiale consuma e inquina più di quanto immagini - melodicamente.com
Quanto inquina davvero l’intelligenza artificiale e quali sono i principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno?
L’intelligenza artificiale si basa su algoritmi complessi che richiedono enormi quantità di dati e potenza di calcolo per l’addestramento dei modelli. Questa fase è particolarmente energivora: i data center, che ospitano i server, consumano grandi quantità di elettricità, spesso prodotta da fonti non rinnovabili. Secondo studi recenti, il consumo energetico per l’addestramento di un singolo modello di IA può essere paragonabile all’uso annuale di elettricità di molte abitazioni.
Inoltre, non bisogna sottovalutare l’impatto legato alla produzione hardware necessaria per sostenere l’IA. La costruzione di server, chip e altri componenti elettronici richiede l’estrazione di minerali rari, processi industriali ad alta intensità energetica e genera emissioni di anidride carbonica (CO₂). Anche lo smaltimento di questi dispositivi contribuisce all’inquinamento, aggravando il problema dei rifiuti elettronici.
Intelligenza artificiale, inquina davvero?
Di fronte a questa realtà, molte aziende e istituzioni hanno iniziato a investire in soluzioni per ridurre l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale. Tra le strategie più promettenti vi è l’adozione di data center alimentati esclusivamente da energie rinnovabili, come l’energia solare e quella eolica. Questo approccio permette di abbattere significativamente le emissioni legate al consumo elettrico.
Parallelamente, si stanno sviluppando algoritmi più efficienti dal punto di vista computazionale, capaci di raggiungere performance elevate con un consumo energetico ridotto. Questi algoritmi ottimizzati permettono di contenere il fabbisogno di risorse hardware e, di conseguenza, le emissioni complessive.
Un altro fronte importante riguarda il riciclo e il riuso delle componenti elettroniche. Programmi di economia circolare mirano a prolungare la vita utile dei dispositivi, limitando la produzione di nuovi hardware e riducendo il volume dei rifiuti tecnologici.

Paradossalmente, l’IA non solo rappresenta una sfida in termini di sostenibilità, ma si configura anche come un potente alleato nella lotta contro il cambiamento climatico. Applicazioni di IA vengono utilizzate per monitorare e prevedere eventi climatici estremi, ottimizzare l’uso delle risorse naturali, migliorare l’efficienza energetica in diversi settori industriali e favorire la gestione intelligente delle reti elettriche.
In agricoltura, per esempio, consente di ridurre l’impiego di acqua e fertilizzanti attraverso sistemi di monitoraggio precisi, limitando così l’impatto ambientale della produzione alimentare. Nei trasporti, algoritmi intelligenti ottimizzano i percorsi e la gestione dei veicoli, contribuendo a diminuire le emissioni di gas serra.
L’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale può quindi rappresentare un elemento chiave per promuovere uno sviluppo sostenibile e mitigare i danni ambientali provocati dall’attività umana. Tuttavia, è essenziale mantenere un equilibrio tra i benefici tecnologici e l’impegno a contenere l’impatto ecologico, attraverso politiche mirate e innovazioni continue.
