Non pagare le cartelle esattoriali, il Fisco cancella tutti i debiti-melodicamente.com
Per chi ha tutta una serie di debiti da saldare, sono in arrivo delle novità per ciò che concerne le cartelle esattoriali. Chi potrà accedervi
Nel contesto delle recenti evoluzioni legislative italiane, una nuova sanatoria fiscale è prevista per entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2026, con l’obiettivo di alleggerire il carico delle cartelle esattoriali ritenute inesigibili. Questa misura, che coinvolge un ampio numero di contribuenti individuali e aziende, punta a cancellare automaticamente debiti difficilmente recuperabili, ridefinendo le modalità di riscossione e ampliando le possibilità di rateizzazione.
Al momento, nel sistema fiscale italiano permangono oltre 1.272 miliardi di euro di crediti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, di cui circa 537 miliardi classificati come irrecuperabili. La ragione principale è legata a situazioni quali il decesso del debitore, la nullatenenza o l’incapacità reale di estinguere il debito. La cartella esattoriale, documento con cui l’AdER intima il pagamento di somme dovute, spesso rappresenta un peso insostenibile per molti contribuenti, che possono richiedere la rateizzazione, soluzione che tuttavia non sempre garantisce la completa risoluzione del problema.
La nuova normativa, istituita con il Decreto Legislativo 24 marzo 2025, n. 33, introduce nel Testo unico della riscossione un articolo dedicato, il 211, denominato “Discarico automatico o anticipato”. Tale disposizione prevede che le cartelle esattoriali vengano automaticamente cancellate in presenza di circostanze specifiche, quali il fallimento del debitore o la mancanza di beni aggredibili. Una novità cruciale è rappresentata dalla possibilità di anticipare la cancellazione, senza dover attendere il naturale decorso dei cinque anni di prescrizione.
Chi può beneficiare dello stralcio e quali debiti sono inclusi
La misura è rivolta principalmente a persone fisiche e giuridiche con debiti ritenuti non recuperabili a causa di condizioni economiche precarie, come la totale assenza di beni pignorabili o l’impossibilità effettiva di pagamento.

Le imprese in difficoltà gravate da un carico debitorio insostenibile potranno così beneficiare di una sorta di “respiro fiscale”, consentendo loro di ripartire senza l’onere di debiti esecutivi.
L’ambito temporale della sanatoria copre i carichi affidati all’Agenzia Entrate-Riscossione dal 2000 fino al 2023, con ipotesi di estensione fino al 2024. Resta escluso il recupero di somme relative a rimborsi di aiuti di Stato riconosciuti illegittimi dall’Unione Europea, condanne per danno erariale, sanzioni penali e cartelle decadute da precedenti rottamazioni.
Un’attenzione particolare viene riservata alle cosiddette “mini-cartelle” di importo inferiore a 1.000 euro, che rappresentano una parte consistente del “magazzino” della riscossione e risultano spesso antieconomiche da gestire. La cancellazione automatica di questi debiti permetterà di snellire l’archivio e concentrare gli sforzi sui crediti di maggiore entità ed effettiva esigibilità.
Riforma delle modalità di pagamento e tutela dei contribuenti
Contestualmente alla sanatoria, la riforma introduce significative novità anche in tema di rateizzazione. La nuova disciplina prevede la possibilità di dilazionare i pagamenti fino a un massimo di 120 rate mensili, ovvero dieci anni, con margini di tolleranza maggiori: è consentito saltare fino a otto scadenze non necessariamente consecutive senza perdere i benefici. La cancellazione di interessi e sanzioni è prevista per chi aderisce, mentre rimangono dovuti il capitale e i costi di riscossione. Per debiti superiori a 50.000 euro si valuta inoltre la richiesta di un anticipo obbligatorio pari almeno al 5%, a garanzia della serietà dell’adesione.
Un altro elemento di rilievo riguarda la stretta sui “rottamatori seriali”, ovvero quei contribuenti che hanno aderito a più condoni senza effettuare i versamenti dovuti. Essi saranno esclusi dalla nuova sanatoria fino al saldo delle rate arretrate, mirando a evitare abusi e a premiare chi si trova realmente in difficoltà economica.
L’iter legislativo della cosiddetta “rottamazione-quinquies” è già stato avviato e ha superato i primi passaggi parlamentari, ma l’entrata in vigore definitiva è prevista con la Manovra economica 2026. Nel frattempo, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione continuerà a comunicare tempestivamente agli interessati gli aggiornamenti sullo stato delle cartelle, consultabili anche tramite il “cassetto fiscale” online.
