Prolungamento delle sostituzioni fino al primo anno di vita del bambino (www.melodicamente.com)
La Legge di Bilancio 2026, recentemente presentata al Senato, porta con sé importanti innovazioni con nuovi bonus.
Le novità riguardano sia la gestione dei contratti per sostituzioni legate alla maternità, sia un consistente aumento del Bonus Mamme, estensioni del congedo parentale e importanti sgravi fiscali per le imprese che assumono donne con figli.
Una delle principali modifiche introdotte riguarda la possibilità per le piccole imprese con meno di venti dipendenti di prolungare i contratti a termine stipulati per le sostituzioni maternità fino al compimento del primo anno di vita del bambino. Questa novità si inserisce nel quadro del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, che disciplina la tutela e il sostegno della maternità e paternità.
Il provvedimento consente alle aziende di mantenere in servizio il lavoratore sostituto anche dopo il rientro del genitore, facilitando così un passaggio di consegne più graduale e meno traumatico sia per l’impresa sia per il personale. Questa maggiore flessibilità temporale si accompagna al mantenimento del 50% di sgravio contributivo sui contributi previdenziali INPS e sui premi assicurativi INAIL, un incentivo che nel 2026 avrà un costo stimato di 2 milioni di euro per lo Stato, in crescita fino a 4,3 milioni nel 2035.
Rafforzamento del Bonus Mamme e incentivi alle assunzioni
Il Bonus Mamme lavoratrici rappresenta una delle misure più significative della manovra 2026. L’importo mensile passa da 40 a 60 euro, portando il beneficio annuale da 480 a 720 euro. Questo contributo è destinato a lavoratrici madri, sia dipendenti (esclusi i rapporti domestici) sia autonome, con un limite ISEE fissato a 40.000 euro.
Particolarmente rilevante è l’estensione della durata del bonus: per le madri con due figli il beneficio si riconosce fino al compimento del decimo anno del secondo figlio, mentre per quelle con tre o più figli si estende fino al diciottesimo anno del figlio più piccolo. La somma percepita è esente da imposte e contributi e non incide sul calcolo dell’ISEE, preservando così l’accesso ad altre prestazioni come l’Assegno Unico e il bonus nido. Le mensilità spettanti da gennaio a novembre 2026 saranno corrisposte in un’unica soluzione a dicembre dello stesso anno.
Sul fronte occupazionale, dal 1° gennaio 2026 le imprese private che assumono donne con almeno tre figli minorenni, disoccupate da almeno sei mesi, godranno di un esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 8.000 euro annui. La durata dell’agevolazione varia in base alla tipologia contrattuale: un anno per contratti a tempo determinato, fino a 18 mesi se trasformati in tempo indeterminato, e 24 mesi per assunzioni dirette a tempo indeterminato. Per il 2026 è previsto un fondo pari a 5,7 milioni di euro, in crescita negli anni successivi fino a quasi 29 milioni nel 2035.
Inoltre, è prevista la priorità per i genitori con almeno tre figli conviventi nella trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, fino al decimo anno di età del figlio più piccolo o senza limiti in caso di figli disabili, favorendo un miglior equilibrio tra lavoro e famiglia.

La Legge di Bilancio 2026 amplia le tutele per i genitori lavoratori, innalzando da 12 a 14 anni l’età entro cui è possibile usufruire del congedo parentale e del prolungamento del congedo per figli con disabilità, con un’indennità pari al 30% della retribuzione. Questo riconoscimento riflette la consapevolezza che le esigenze di cura non si esauriscono nell’infanzia, ma continuano anche nell’adolescenza.
Un’importante novità riguarda anche i congedi per malattia dei figli: il limite annuo passa da 5 a 10 giorni, e l’età del figlio per accedere al beneficio sale da 8 a 14 anni. Ogni genitore potrà quindi assentarsi fino a 10 giorni per anno per figlio con età compresa tra 3 e 14 anni, mentre per i figli fino a 3 anni resta valida la possibilità di congedo illimitato per entrambi. L’onere stimato per lo Stato ammonta a 14,3 milioni di euro per i congedi parentali e 5,1 milioni per quelli di malattia nel 2026.
Per le famiglie separate è stato stanziato un fondo di 20 milioni di euro annui, a partire dal 2026, per garantire sostegno abitativo al genitore che deve lasciare la casa familiare di proprietà quando sono presenti figli fino ai 21 anni. Il fondo coprirà spese di affitto o acquisto di una nuova abitazione, un passo importante per affrontare le difficoltà di queste situazioni.
