Come portare la pensione minima a 735 euro al mese - melodicamente.com
La pensione minima, o assegno sociale, può arrivare fino a 735 euro al mese, ma solo per chi rispetta precisi requisiti stabiliti dall’INPS.
La pensione minima rappresenta, senza ombra di dubbio, una delle tutele sociali più importanti per migliaia di pensionati italiani. È quel sostegno economico che lo Stato garantisce a chi, pur avendo lavorato una vita intera e maturato i contributi necessari, si ritrova con un assegno troppo basso per vivere dignitosamente.
E’ anche la garanzia per chi non ha lavorato o, purtroppo,non ha mautrato i contributi necessari di poter vivere una vecchiaia dignitosa, con un assegmo mensile che garantisce un livello minimo considerato sufficiente per la sopravvivenza quotidiana.
Pensione minima a 735 euro al mese: ecco come fare
Nel 2025, questa soglia può arrivare a 735 euro al mese. Tuttavia, non tutti i pensionati possono accedervi automaticamente. Infatti, l’aumento dell’importo fino a questa cifra è legato a una serie di condizioni ben precise. Prima di tutto, bisogna avere almeno 70 anni compiuti. È questa l’età minima stabilita per poter richiedere l’assegno sociale, una misura che, di fatto, sostituisce le vecchie forme di pensione minima integrata per chi non ha versato contributi sufficienti o ha avuto carriere lavorative discontinue.
Un altro punto fondamentale riguarda il reddito. L’ISEE individuale, infatti, non deve superare la soglia di 9.555,65 euro annui. In caso di persone coniugate, l’INPS considera anche il reddito familiare, ma il parametro principale resta comunque quello del singolo richiedente. Questo serve ad assicurare che l’incremento venga riconosciuto solo a chi si trova realmente in condizioni di bisogno economico.

Non basta però essere anziani e con un reddito basso. La pensione in questione deve essere di tipo previdenziale, cioè legata a un effettivo percorso contributivo, che sia di vecchiaia o anticipata. L’assegno sociale puro, quello concesso a chi non ha contributi ma vive in povertà, è una misura differente, anche se spesso viene confuso con la pensione minima. In entrambi i casi, comunque, la gestione è affidata all’INPS, che verifica periodicamente la situazione dei beneficiari.
Un altro requisito fondamentale è la residenza. L’assegno sociale, infatti, è riservato a chi vive stabilmente in Italia. Ciò significa che chi risiede all’estero o trascorre lunghi periodi fuori dal Paese rischia di perdere il diritto all’erogazione. L’INPS, in questi casi, può richiedere prove di effettiva presenza sul territorio, come bollette, iscrizione all’anagrafe o certificazioni comunali.
In sintesi, ottenere una pensione minima di 735 euro al mese nel 2025 è possibile, ma solo rispettando rigorosamente i requisiti previsti. L’obiettivo resta quello di garantire una base di reddito a chi, pur avendo lavorato, si trova oggi con un assegno troppo basso per sostenere le spese di tutti i giorni. Una misura che, per molti, rappresenta l’unica certezza economica in un periodo in cui il costo della vita continua ad aumentare.
