Perché ci si saluta in montagna e non al mare, quello che in pochi sanno - melodicamente.com
L’importanza del saluto in montagna: un’usanza che resiste, un segnale di solidarietà verso gli altri. Divenuto oramai un rituale imprescindibile.
Nel cuore delle Alpi e delle altre vette italiane, uno degli aspetti più caratteristici dell’esperienza montana continua a essere il saluto tra escursionisti, alpinisti e abitanti locali. Questo gesto semplice, ma profondamente radicato nella cultura di montagna, riflette valori di rispetto, sicurezza e senso di comunità che rimangono fondamentali anche nel 2025.
In un’epoca in cui le tecnologie digitali dominano la comunicazione quotidiana, il saluto in montagna rappresenta un rituale umano imprescindibile. Le ragioni di questa tradizione sono molteplici: innanzitutto, stabilire un contatto visivo e verbale con chi si incontra lungo i sentieri serve a creare un’atmosfera di fiducia e di reciproco rispetto. Non si tratta solo di cortesia, ma anche di una misura di sicurezza, poiché riconoscere e essere riconosciuti dagli altri escursionisti permette di segnalare la propria presenza in ambienti spesso impervi e potenzialmente pericolosi.
Negli ultimi anni, con l’aumento del numero di visitatori e appassionati di trekking in montagna, il saluto è diventato un segnale di solidarietà che aiuta a prevenire incidenti e a favorire l’aiuto reciproco. Gli escursionisti esperti sottolineano come un semplice “ciao” o “buongiorno” possa fare la differenza in situazioni di emergenza, facilitando la comunicazione e la collaborazione.
Radici culturali e sociali del saluto in montagna
Questa usanza non è soltanto un comportamento pratico, ma affonda le sue radici in una cultura di convivenza con la natura e in valori tradizionali che da sempre legano le comunità di montagna. Le popolazioni alpine, così come quelle dell’Appennino, hanno tramandato di generazione in generazione l’abitudine di salutarsi, riconoscendo negli altri una presenza amica e rispettosa dell’ambiente.
Nel 2025, questa tradizione continua a vivere grazie anche a iniziative di promozione culturale e ambientale organizzate da enti locali e associazioni di montagna. Attraverso campagne di sensibilizzazione e corsi di educazione ambientale, si invita sia la popolazione residente sia i turisti a mantenere vivo questo gesto, simbolo di attenzione e cura verso il territorio e le persone.

Oltre al valore simbolico e culturale, il saluto in montagna assume una funzione pratica legata alla sicurezza personale e collettiva. In ambienti naturali dove la copertura telefonica può essere limitata e i sentieri possono presentare difficoltà, riconoscere la presenza di altri escursionisti aiuta a prevenire incidenti e a organizzare tempestivamente eventuali soccorsi.
Inoltre, il saluto contribuisce a creare un clima di inclusione, fondamentale in un contesto in cui i frequentatori dei sentieri sono sempre più variegati. Nel 2025, la montagna è frequentata da un pubblico internazionale e multietnico, e il semplice atto di salutarsi diventa un ponte culturale che favorisce l’integrazione e la condivisione di esperienze.
Le guide alpine e gli esperti di escursionismo sottolineano come mantenere viva questa tradizione aiuti a preservare non solo la sicurezza, ma anche la bellezza dell’esperienza in montagna, rendendo ogni incontro un’occasione di scambio umano e di rispetto reciproco.
