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Sanremo 2012, Emma vince ma scarica Noemi

La cantante Emma Marrone, vincitrice della 62esima edizione del Festival di Sanremo conclusasi ieri, all’indomani della premiazione, si concede alle interviste per raccontare l’emozione del primo posto e il senso di una canzone che lei definisce “sociale” e non politica, come in molti hanno sostenuto dopo aver ascoltato il brano “Non è l’inferno”.

La cantante pugliese si è confidata così a RaiNews24 spiegando l’orgoglio della vittoria e la condivisione del podio con altre due donne: Noemi ed Arisa. Impressioni e pensieri che Emma racconta dicendo:

E’ una vittoria che mi gratifica e che mi mette addosso anche un grande senso di responsabilità perchè comunque vincere Sanremo vuol dire continuare a dare delle grandi conferme alle persone che ti seguono, perlomeno ringraziarle adeguatamente. Innanzitutto spero in mega-tour che li faccia contenti tutti, mi distruggerò di date!

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Emma trionfa a Sanremo 2012 | © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

E sulle due colleghe che si sono piazzate dietro di lei al psecondo e terzo posto, la Marrone, che durante la premiazione non ha saputo trattenere le lacrime per la vittoria, dice:

C’è anche la responsabilità di aver vinto comunque contro un pezzo come quello di Noemi che è il primo pezzo che ho scaricato veramente da iTunes. Si era presentata con un pezzo che secondo me entrava in testa. Poi lei è carina, è simpatica, è umile, si dà tanto alla gente… Secondo me siamo persone veramente molto simili nel modo di darci, di fare. Quindi è stata una bella soddisfazione.

Una performance energica e forte  quella di Emma sul palco del Teatro Ariston , che nelle cinque serate del Festival ha saputo sempre interpretare con la stessa grinta il tema affrontato nel pezzo scrirro per lei da Silvestre. E quando le si chiede come faccia a trasmettere al pubblico così tanta energia risponde:

Non lo so, è che sul palco mi si scatena quella voglia di buttare fuori, perchè la musica ti fa stare bene ma a volte ti fa anche soffrire, tribolare… Sei lì che pensi a fare il pezzo, a cantare bene, vuoi scrivere qualcosa, poi non vuoi scrivere… e ti fa stare un po’ così. Quindi quando salgo sul palco lì butto fuori tutte le ansie, anche quelle della vita quotidiana, i pensieri brutti che faccio… E’ un modo che ho per scaricarmi. Anche da bambino, mi chiudevo in camera davanti allo specchio e cantavo contro tutto con la spazzola in mano. Era il mio modo di uscire da tutto.

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