Quando il condizionatore rischia di bruciarsi - melodicamente.com
Condizionatori, rischio incendio: cause, prevenzione e regole per la sicurezza in casa. Così si evitanto grossi problemi.
Con l’arrivo della stagione estiva, l’uso del condizionatore diventa fondamentale per contrastare le alte temperature, ma un impiego prolungato e non corretto può comportare rischi importanti, inclusi episodi di incendio. Diverse segnalazioni di condizionatori che prendono fuoco hanno acceso i riflettori sulla sicurezza di questi apparecchi, sottolineando la necessità di comprenderne le cause e le protezioni necessarie.
Perché un condizionatore può prendere fuoco: l’effetto diesel e altre cause
Il fenomeno che può portare allo scoppio di un condizionatore è noto come “effetto diesel”. Accade quando, all’interno del compressore, la miscela di aria e gas refrigerante si infiamma improvvisamente a causa della compressione del gas, generando un’esplosione che può causare incendi e gravi danni all’abitazione, oltre a mettere a rischio la sicurezza delle persone presenti.
Una delle operazioni fondamentali per prevenire questo rischio è la procedura del “fare il vuoto” nell’impianto, che elimina aria e umidità dai circuiti interni, riducendo la possibilità che si formi una miscela infiammabile. Tuttavia, l’ingresso di aria nel circuito può avvenire per due motivi principali:
- errori umani durante l’installazione o la manutenzione, in particolare nelle fasi di ricarica del gas refrigerante;
- presenza di perdite o microfessure dovute a usura, corrosione o danni meccanici.

Queste condizioni possono favorire l’accumulo di gas infiammabile all’interno del circuito, aumentando il rischio di incendio.
Un altro aspetto cruciale riguarda la scelta del luogo di installazione del condizionatore. È sconsigliato collocare l’apparecchio in prossimità di fonti di calore o gas infiammabili, poiché queste condizioni possono aggravare i danni in caso di fuoriuscita di gas o malfunzionamenti. Le normative vigenti, ribadite dalla circolare dei Vigili del Fuoco numero 9833 del 22 luglio 2020, vietano l’uso di gas altamente infiammabili come il propano (R290) o il butano (R600), privilegiando invece gas appartenenti alla classe A1 o A2L, come l’R32, che presentano un rischio di infiammabilità ridotto ma non nullo.
L’uso continuativo e prolungato del condizionatore, in particolare durante la notte, può aumentare la probabilità di corto circuiti e incendi. È pertanto consigliabile limitare l’uso nelle ore notturne, soprattutto quando si è assenti, per poter intervenire tempestivamente in caso di anomalie. Una gestione oculata prevede di accendere il condizionatore solo nelle ore più calde e spegnerlo in serata.
Manutenzione e controlli: affidarsi a tecnici qualificati
La prevenzione passa anche attraverso una manutenzione regolare e accurata, da affidare esclusivamente a professionisti certificati. Errori nella ricarica del gas o nella verifica dei circuiti possono causare perdite che sfuggono all’attenzione dell’utente, ma che rappresentano un pericolo reale. Il tecnico deve verificare il compressore, che è una delle componenti più soggette a guasti e surriscaldamenti, e pulire periodicamente i filtri per evitare intasamenti che potrebbero compromettere il funzionamento dell’impianto.
Se durante l’uso si percepisce un odore di gas o si sospetta una perdita, la prima cosa da fare è spegnere immediatamente il condizionatore e staccare l’alimentazione elettrica, quindi contattare un tecnico specializzato senza tentare riparazioni fai-da-te.
Il rispetto delle norme di sicurezza, un’installazione corretta e una manutenzione continua rappresentano gli strumenti più efficaci per evitare che l’uso del condizionatore si trasformi in un rischio. In questo senso, la collaborazione tra utenti, tecnici e autorità di sicurezza è imprescindibile per garantire un’estate fresca ma anche sicura.
