Se hai un reddito basso o non lavori puoi avere fino a 4 bonus insieme: ecco come -melodicamente.com-
In un contesto economico che continua a porre sfide significative per chi è fuori dal mercato del lavoro, il sistema italiano di welfare offre molteplici strumenti di supporto.
Questi sostegni non si limitano a contributi economici, ma includono percorsi formativi e misure volte a facilitare il reinserimento lavorativo. È possibile, in alcuni casi, beneficiare contemporaneamente di fino a quattro bonus, a seconda della propria situazione personale e familiare.
Tra le principali misure disponibili spiccano il NASpI, la DIS-COLL, il bonus per le casalinghe, il Supporto Formazione e Lavoro (SFL) e l’ISCRO per le partite IVA. Ciascuno di questi indirizzi è pensato per specifiche categorie di lavoratori, con requisiti e modalità di accesso ben definiti.
Sostegni economici e formativi per disoccupati e lavoratori autonomi
Il NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rimane il principale ammortizzatore sociale per i lavoratori subordinati che perdono il lavoro involontariamente. Per accedervi, è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti.

La domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. L’importo massimo erogabile si aggira attorno a 1.562,82 euro mensili, calcolato sulla base della retribuzione media percepita. Da notare che dal sesto mese di fruizione è prevista una decurtazione progressiva del 3% mensile, che scatta dall’ottavo mese per chi ha più di 55 anni.
Per i collaboratori e lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS senza un contratto subordinato, è disponibile la DIS-COLL, un’indennità riconosciuta in caso di perdita involontaria dell’impiego. Il requisito minimo è avere almeno una mensilità di contributi nell’anno precedente. L’indennità corrisponde al 75% del reddito medio fino a un massimo di 1.436,61 euro, con un incremento del 25% sulla quota eccedente questa soglia. Anche in questo caso è prevista una riduzione del 3% a partire dal sesto mese.
Per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata, l’ISCRO rappresenta una forma di sostegno simile alla cassa integrazione. Può essere richiesta una sola volta all’anno entro il 31 ottobre e ha una durata massima di sei mesi. L’importo mensile varia da 200 a 800 euro, corrispondente al 25% del reddito medio degli ultimi due anni. Tra i requisiti fondamentali, oltre all’iscrizione, vi è un calo del reddito di almeno il 70% rispetto al biennio precedente e un reddito annuo non superiore a 12.000 euro.
Accanto agli aiuti economici si affiancano strumenti di formazione e riqualificazione professionale. Un esempio è il cosiddetto bonus casalinghe, rivolto a donne impegnate in attività domestiche non retribuite. Questo “bonus” non prevede un contributo diretto in denaro, ma dà la possibilità di accedere gratuitamente a corsi di formazione professionale. L’iscrizione all’INAIL, con un costo annuale di 24 euro, è obbligatoria. I bandi vengono pubblicati dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obiettivo di potenziare le competenze e facilitare un futuro ingresso o reinserimento nel mercato del lavoro.
Il Supporto Formazione e Lavoro (SFL), invece, è destinato a persone tra i 18 e i 59 anni con un indicatore ISEE non superiore a 10.140 euro. Chi aderisce riceve un’indennità mensile a fronte della sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e del Patto di Servizio Personalizzato, che prevedono la partecipazione obbligatoria a percorsi formativi e attività di orientamento professionale. Inoltre, sono stabiliti limiti patrimoniali per l’accesso: il valore della casa di abitazione non deve superare i 150.000 euro e il patrimonio mobiliare massimo è di 6.000 euro, incrementabile in base al numero di componenti del nucleo familiare.
