Hai un mutuo per la prima casa? Scopri come ottenere fino a 760 euro di rimborso con la dichiarazione dei redditi e quali documenti servono.
Acquistare la prima casa è uno dei passi più importanti nella vita, ma anche uno dei più impegnativi dal punto di vista economico. Per sostenere i cittadini che hanno acceso un mutuo per finanziare questo sogno, lo Stato ha previsto un vantaggio fiscale che può trasformarsi in un risparmio concreto: fino a 760 euro all’anno da ricevere direttamente come rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Si tratta di una misura spesso poco conosciuta ma di grande utilità, soprattutto in un periodo in cui il costo della vita pesa sempre più sulle famiglie. Vediamo quindi nel dettaglio chi può beneficiarne, quali sono i requisiti e come fare per richiedere la detrazione .
Come funziona la detrazione sugli interessi del mutuo di casa
La normativa fiscale italiana consente di detrare il 19% degli interessi passivi pagati annualmente sul mutuo , fino a un massimo di 4.000 euro . In termini pratici, significa che il contribuente può ottenere un rimborso massimo di 760 euro all’anno (il 19% di 4.000 euro). Questo vantaggio è riservato a chi ha stipulato un mutuo ipotecario per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione della prima casa. L’agevolazione si applica quindi esclusivamente all’abitazione principale, cioè quella in cui il collaboratore o un suo familiare risiede abitualmente. Per poter usufruire del rimborso, devono essere rispettate alcune condizioni fondamentali:
- Il mutuo deve essere ipotecario, stipulato con una banca o un intermediario finanziario residente in Italia o nell’Unione Europea,
- L’immobile deve essere destinato ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto o dalla fine dei lavori,
- L’acquisto deve essere avvenuto entro 12 mesi dalla stipula del mutuo,
- Il contributore deve essere intestatario sia del mutuo che della casa,
- Il mutuo deve essere acceso per acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa.
La buona notizia è che la detrazione si applica anche se nell’abitazione vive un familiare a carico , come un coniuge o un figlio, purché si tratti sempre della dimora principale.

Il rimborso si ottiene in fase di dichiarazione dei redditi , utilizzando il Modello 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico).Il Modello 730 è la scelta più comoda per lavoratori dipendenti e pensionati, perché il rimborso arriva direttamente nella busta paga o nella pensione. Il Modello Redditi è invece destinato a lavoratori autonomi e a chi possiede redditi da capitale o immobili all’estero, con tempi di rimborso più lunghi.
Per compilare correttamente la dichiarazione, è fondamentale conservare la documentazione che dimostra il diritto alla detrazione , ovvero:
- il contratto di mutuo ipotecario,
- l’ atto di compravendita dell’immobile,
- le quietanze bancarie degli interessi pagati,
- la comunicazione annuale della banca con il riepilogo degli importi,
- la certificazione catastale che attesta l’uso come prima casa.
Nel caso in cui il mutuo sia cointestato, ciascun titolare può detrarre solo la propria quota di interessi in proporzione alla parte di mutuo effettivamente pagata. Tuttavia, se uno dei cointestatari è fiscalmente a carico dell’altro, come un coniuge senza reddito, il contribuente principale può detrarre l’intero importo, sempre entro il limite massimo dei 4.000 euro.
