Solis String Quartet, “4Solis” al Conservatorio San Pietro a Majella

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Solis String Quartet - Presentazione "4Solis" - Ph. © A.Moraca

Solis String Quartet presentano il loro ultimo lavoro “4Solis” al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli: sala gremita, pubblico eterogeneo (molti turisti curiosi e amici di vecchia data che hanno accolto il quartetto reduce dall’ultimo tour europeo) i saluti del Direttore Elsa Evangelista coadiuvato dal critico musicale Stefano Valanzuolo, uno show-case di un’ora e un quarto circa, standing ovation finale. Quattro ragazzi partiti dal conservatorio più di 20 anni fa ritornano dove tutto ha avuto origine per presentare il loro quinto tassello discografico: dal 1991 ad oggi, sperimentazione e rilettura dei grandi classici della musica popolare e internazionale, collaborazioni a iosa con alcuni tra i più importanti ed influenti personaggi del panorama musicale italiano ed internazionale hanno rappresentato la chiave di volta della realtà Solis la cui parole chiave è originalità.

Solis String Quartet - Presentazione CD "4Solis" - Ph. © A.Moraca
Solis String Quartet – Presentazione CD “4Solis” – Ph. © A.Moraca

Start alle ore 18.30 in punto: la Sala Scarlatti del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli è piena da cima a fondo, le parole di accoglienza del Direttore Elsa Evangelista creano il ponte con l’introduzione a cura del critico musicale Stefano Valanzuolo che definisce la carriera dei Solis String Quartet trasversale, capaci come pochi (o forse nessuno) di mescolare la world music al jazz, passando per l’arrangiamento e l’esecuzione di successi popolari intramontabili, non disdegnano certo arrangiamenti pop e musica contemporanea. Solis String Quartet sono Vincenzo Di Donna – violino, Gerardo Morrone – viola, Luigi De Maio – violino, Antonio Di Francia – violoncello, quattro musicisti e arrangiatori che hanno conservato il privilegio di restare sempre ragazzi divertendosi ed emozionandosi sul quel palco come se fosse ancora la prima volta. L’atmosfera è surreale: anche il concerto di musica classica è riletto in chiave contemporanea, con il pubblico sospeso a metà tra l’ascolto e la partecipazione, battito di mani a tempo di musica mentre il quartetto d’archi emoziona tra esecuzione ed improvvisazione.

Solis String Quartet - Presentazione CD "4Solis" - Ph. © A.Moraca
Solis String Quartet – Presentazione CD “4Solis” – Ph. © A.Moraca

12 brani proposti che abbracciano un pò l’intera produzione, dal primo album “Metrò” (2001) fino all’ultimo “4Solis” (2013), un mosaico che trova la sua ragion d’essere nello show-case di presentazione: un quartetto che da solo forma un’orchestra intera. Si parte con la rilettura di “Minuano” di Pat Metheney ed è subito standing ovation del pubblico. Due brani estratti dall’ultimo lavoro “Nella Pioggia” e “Occhi Perduti” passando per un altro brano “Mozartango” estratto, anche questo, dal CD “4Solis”, un esperimento un pò azzardato ma riuscito. Il parlato è eclissato dalla ritmica, sperimentazione mista a contaminazione che danno vita ad un nuovo tipo di linguaggio: le note, la melodia e la ritmica sostituiscono le parole.

E via così con altri brani estratti dall’album “4Solis”: “Song for Carolina”, “Alta Marea”, “Metrò”, “Aguargento”, “Alhambra”, “Arabico” e la rilettura di un brano della tradizione popolare napoletana “Tarantella del Vesuvio”. Lo show-case di presentazione si chiude sulle note di “Oblivion” di Astor Piazzolla non prima di aver concesso un bis richiesto a gran voce dal pubblico.

La sensazione, la consapevolezza che avvolgono il pubblico presente si può racchiudere in poche righe: non è importante essere esperti musicali per poter apprezzare la buona musica, quella musica di qualità che ti entra diritto al cuore e non ti concede neanche un secondo per guardare l’orologio. Soprattutto se c’è spazio anche per l’improvvisazione.

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