Sonos Playbar e Sonos Sub, così la musica diventa wireless e sublime

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Sonos Playbar

Sonos Playbar e Sonos Sub sono riuscite nelle stesso momento a eliminare ogni dubbio e pregiudizio che per anni ho portato con me: il primo era quello riguardante la qualità di una soundbar in confronto ad un sistema audio surround, che sebbene non sia ancora agli stessi livelli compete bene e senza sfigurare, il secondo è quello relativo all’audio wireless ed alla perdita di qualità negli impianti senza cavi (o meglio senza fili). Chiaramente dopo aver provato i due prodotti possiamo dire che Sonos si inserisce tranquillamente tra i protagonisti del futuro degli apparati audio.

La Sono Playbar si presenta in maniera essenziale, a partire dalla confezione minimale, alla dotazione di cavi, uno di rete, un toslink ottico ed uno per l’alimentazione, per finire al semplice manualetto di istruzioni. Il bello è che non servirà altro, perchè la soundbar è un sistema tutto in uno completo che gode inoltre della caratteristica di avere funzionalità wireless, quindi nessun cavo aggiuntivo è necessario per la sua espansione.
Qualitativamente parlando la Playbar è un prodotto realizzato con una tecnica costruttiva quasi perfetta, curata nei dettagli senza lasciare nulla al caso.

La soundbar ha un sistema intelligente, il quale utilizza un accelerometro, che riesce a capire orientamento e posizionamento della stessa, fornendo così sempre in maniera ottimale l’equalizzazione del suono e dando sempre la migliore resa audio per l’ascoltatore. In questo modo l’installazione diventa ancora più facile, infatti basterà collegare il cavo di alimentazione, il cavo ottico digitale e far riconoscere il telecomando della Televisione al sistema, da quel momento in poi il telecomando della Tv diventerà anche quello del volume della Playbar.

Sonos Playbar

Anche Sono Sub si presenta in una confenizione minimalista, ed in questo caso i cavi sono solo due, quelllo di alimentazione e quello ethernet per la rete,  in compenso viene fornito un panno in microfibra per pulirlo, scelta dettata dal fatto che il subwoofer è di color nero lucido e di una linea estetica molto particolare e bella, veramente bella.

Già a guardarli senza ascoltarli i due prodotti di Sono fanno una figura ottima, la resa estetica è delle migliori, caratteristica che in un ambiente moderno ed in cui la ricerca del design è spesso motivo di scelta e posiziona i due prodotti sicuramente tra le prime scelte possibili.
Tra l’altro il collegamento tra i due apparati è semplicissimo, basta premere i pulsanti di sincronizzazione, senza alcun cavo in giro per casa e si è pronti per l’utilizzo.

Andiamo alla prova audio, che però è la cosa che in realtà ci interessa più di tutto. Innanzitutto bisogna dire che dal punto di vista tecnico la Sonos Playbar nasconde al suo interno nove amplificatori , collegati rispettivamente ognuno ad un diffusore, gli altoparlanti sono tre tweeter da 25 mm e sei midwoofer da 90 mm, inoltre è integrato un processore DSP designato a creare una profondità sonora molto ampia. Tra tutte le soundbar che ho avuto modo di ascoltare fino ad oggi è quella che acusticamente ha dato il miglior risultato, nessun prodotto concorrente si è posto ai livelli di questo diffusore a barra, che tra l’altro ha dimostrato di poter rispondere bene sia nell’ascolto di musica in stereo sia nella visione di film dando un’ottima qualità surround, anche se logicamente come abbiamo già detto non è un vero e proprio surround, nonostante già con l’aggiunta del Sonos Sub riempia incredibilmente gli spazi dando bassi profondi e pieni. Da non sottovalutare l’idea di poter completare il surround aggiungendo come casse posteriori i diffusori Sono Play:1 o Sonos Play:3, logicamente anche essi in wireless, e visto che ci troviamo non dimentichiamo che le configurazioni hanno la possibilità di espansione pressochè infinita con il Sonos Bridge. L’ascolto è stato gradevole sia ai massimi volumi, senza alcuna pecca, sia a volumi bassi con le apposite modalità di miglioramento dei dialoghi e di ascolto sonoro notturno, con la prima (Miglioramento Dialoghi) è possibile privilegiare il canale centrale rispetto ai suoni bassi, mentre con la seconda (Night sound) è possibile ridurre automaticamente la gamma sonora senza perdere qualità a bassi volumi.

Infine, la natura multimediale e votata all’home sound è ben visibile nel Sonos Controller, una applicazione gratuita, disponibile per i più noti dispositivi sia di casa Apple che di casa Googole che Microsoft, così sarà possibile installarlo su iPhone, iPad, Android, Mac o PC con Windows. Ogni dispositivo potrà avere un controller dedicato all’impianto e alle singole zone, inoltre sarà possibile controllare oltre che volumi e modalità, anche lo streaming sonoro da diverse fonti, come ad esempio Spotify, iTunes, Deezer, amazon Cloud Player, Last.fm e Napster.

Alla fine della prova Sonos Playbar e Sonos Sub ci hanno straconvinto, se proprio vogliamo trovare una pecca è nel prezzo, 699,00 euro cadauno, non proprio alla portata di tutti, ma il prodotto non è entry level, anzi si attesta in una fascia in cui i prodotti concorrenti costano molto di più offrendo spesso meno opportunità e qualità. Io vedo le cose con occhi diverse e soprattutto le ascolto con lo stesso orecchio di prima ma con una migliore diffusione, quindi non posso fare altro che consigliare anche a voi di fare un pensiero all’acquisto di apparati Sonos.

 

 

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