The Zen Circus per la seconda data del Metarock 2014. Foto

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Andrea Appino al Metarock 2014 © MelodicaMente

Dopo il successo di Caparezza, il Metarock di Pisa continua con una serata in cui i protagonisti sono The Zen Circus, tornati a casa per l’occasione per riproporre i successi del loro album “Canzoni contro la natura“. Pisa è stata clemente dal punto di vista meteorologico, anche se non sono mancati i disguidi, risolti prontamente.

Prima di vedere sul palco il gruppo che Andrea Appino ha fondato quando aveva solamente 16 anni (correva l’anno 1994) abbiamo seguito anche le performance dei Tamales de Chipil. A dispetto del nome, il gruppo è nato a Firenze nel 1999 ma omaggia il Messico e propone un rock gitano entusiasmante, dinamico e piacevole da ascoltare. Il frontman, Antonio Adamo Lauria, sa come intrattenere il pubblico, in diversi momenti l’esibizione ricorda i Gogol Bordello, i Tamales de Chipil sono stati senza alcun dubbio una bella scoperta.

Forse più conosciuti, almeno in Toscana, sono I Matti delle giuncaie, che si destreggiano tra rock folk e patchanka e interagiscono con il pubblico. Proprio loro hanno saputo dimostrare di saper portare avanti lo spettacolo con disinvoltura, da veri professionisti, quando un blackout ha impedito illuminazione e amplificazione per diversi minuti. I Matti delle Giuncaie non si sono persi d’animo ed hanno continuato a suonare, avvicinandosi il più possibile al pubblico che li incitava a continuare, divertito ma anche un po’ preoccupato per il seguito della serata che per fortuna è stato positivo. Il problema è stato prontamente risolto e il gruppo è tornato a dare il meglio di sé, prima di lasciare spazio agli Zen Circus, gli artisti attesi per questa seconda serata del Metarock 2014.

Canzone contro la natura” è stato il loro biglietto di presentazione, tanto per scaldare gli ascoltatori. I brani degli Zen Circus si occupano spesso di tematiche sociali, i loro testi confermano la loro posizione di spicco nel panorama indie italiano. Inizialmente la voce di Andrea Appini si sente poco e male, ma riesce a recuperare nel corso del concerto, in cui non è solo lui a rimanere al centro dell’attenzione, saltando su e giù dal palco. Infatti nel gruppo tutti e tre i membri interagiscono con il pubblico, scherzano tra di loro. Dei tre, il più scatenato è senza alcun dubbio il batterista Karim Qqru, i fan acclamano anche Ufo, al basso e ai cori, mentre scorrono alcuni dei brani più famosi ed apprezzati, da “Andate tutti affanculo” a “Postumia”, passando per “Dalì“, “L’amorale“, “Figlio di puttana“, “La democrazia semplicemente non funziona” e “Canzone di Natale“.

E’ un bel concerto, quello che gli Zen Circus hanno regalato ieri sera. A differenza di altri gruppi indie, non sono risultati affatto noiosi ma si sono riconfermati originali ed hanno regalato anche qualche sfumatura punk. Tornati alla loro città d’origine, hanno dimostrato ancora una volta di non essere banali quando, prima di sparire dal palco per il consueto bis, hanno preferito non lasciare il pubblico da solo, mandando “in onda” uno speciale del Tg Lercio, tanto irriverente quanto divertente. Quello che si nota, però, è che a tratti il gruppo risulti un po’ troppo forzato, voglioso di mettere in mostra un’immagine che suona artefatta, con un atteggiamento poco empatico nei confronti di chi ascolta, ma la bravura rimane indiscussa. Risate e buona musica, la seconda serata è andata più che bene, l’appuntamento si rinnova stasera per saltare con la Bandabardò, intanto ecco una gallery con qualche scatto di ieri.

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