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Vasco Rossi nella Biografia attacca Claudio Baglioni, Litfiba e Minghi

Vasco Rossi , che ci ha abituati negli ultimi tempi a prediche e sfoghi attraverso clippini o post sulla sua pagina Facebook, ha sollevato un nuovo polverone in seguito alle parole, dalle quali certo non traspare stima, nei confronti di alcuni suoi colleghi, contenute nella prima parte di quella sorta di confessione sulla sua vita e sulla sua carriera che Vasco ha iniziato a diffondere ieri a mezzo web e intitolata “L’Altra Biografia“.

Ebbene la prima parte di questa sorta di excursus sulla vita del rocker di Zocca  inizia con la descrizione dei rapporti esistenti tra gli artisti italiani: la correttezza di facciata e le opinioni reali sui colleghi musicisti. Ed è proprio il passaggio in cui Vasco da libero sfogo alle proprie impressioni su artisti quali Claudio Baglioni, Amedeo Minghi, i Litfiba, ad aver scatenato le polemiche. Il pensiero che il Komandante esprime nel lungo testo è chiarissimo e palesa i veri rapporti tra artisti:  “se si va a guardare oltre, se si alza il velo del politicamente corretto” – scrive il Blasco -” ci sono poi le simpatie varie e le emozioni vive, le empatie autentiche, ma anche le profonde divisioni, le antipatie istintive… ed infine le competizioni vere e proprie“.

Vasco Rossi foto bacheca Facebook
Vasco Rossi - foto bacheca Pagina Facebook

In quanto a Claudio Baglioni, il rocker afferma:

Quando incontri un Baglioni, insomma, che per te impersona… che per te è l’emblema… delle musichette da sala d’attesa… Con testi che non raggiungono neanche il livello dei peggiori discorsi sul più e sul meno, infarciti dei soliti luoghi comuni, come quelli che si fanno per ammazzare il tempo quando si sta in fila alle Poste o che fanno tra loro le signore dal parrucchiere durante una messa in piega…  Lo hai conosciuto agli inizi della sua carriera, quando sembrava la brutta copia di Battisti. Certo… “la tua maglietta fina”… in confronto alle “scarpette rosse”… “Passerotto non andare via”… rispetto a “Dieci ragazze per me”…! O “La mia canzone per Maria”, “La vita è adesso” in confronto a “Emozioni”… Eh, insomma! …Impallidivano un po’! Sarà forse per questo che lo hai preso subito in antipatia… (Mi ricordo che il periodo in cui lui cantava “Passerotto non andar via”… io avevo diciannove anni e scorrazzavo con la mia Honda 750… senza nemmeno sognarmi di poter mai chiamare una donna in un modo così stupido e ridicolo).

Una presa di posizione netta che prosegue poi con riferimento anche ad Amedeo Minghi e ai Litfiba  di Piero Pelù che ” ancora non hai capito se canta per scherzo e fa del rock per caso, o se in fondo si diverte soltanto… per sesso! Certo non hai ancora capito nemmeno un suo testo. Tutti quegli ululati poco funzionali e tutte quelle gratuite distorsioni vocali continue, che sottomettono il significato delle parole al solo fine dello spettacolo e della recitazione, sono tanto lontani dalla tua concezione di “canzone” e di “musica rock” che finisce che uno come lui, poi… ti sembra un UFO”.

A quelle prime righe sono seguite la seconda, la terza parte e “L’Altra Autobiografia” fine provvisoria assieme ad un aggiornamento di stato in cui Vasco da conto di una telefonata con il “Divino Claudio” (Baglioni ndr): “anche lui ha le sue opinioni su di me ma è molto più educato e non le dice” – sentenzia Vasco che invita a leggere senza preconcetti ciò che ha scritto dando il  benvenuto ” nello spietato e violento mondo del rock”!.

Vasco Rossi – “I soliti”

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