Ezio Bosso è stato un pianista, un compositore, direttore d’orchestra ma anche molto, molto di più.
La maggior parte degli italiani lo ricorda per le emozioni che regalò salendo sul palco di Sanremo, nel 2016, per presentare il suo primo disco da solista. Nel 2011 per Ezio Bosso sono iniziati i problemi di salute, il pianista ha dovuto fare i conti con una malattia degenerativa che aveva ormai compromesso l’uso delle mani. Quello che ha colpito tutti, fin da subito, è stato il coraggio e l’entusiasmo che Ezio Bosso ha mostrato, la sua inarrestabile passione per la musica, che non si è fermata nemmeno quando nel 2019 la malattia ormai aveva compromesso l’uso delle mani. Ha continuato comunque, dalla sua carrozzina, a dirigere la sua amata orchestra, la Europe Philharmonic. Proprio poco tempo fa aveva espresso preoccupazione per la situazione dei suoi orchestrali in questo momento difficile e pensava a come ricominciare, dopo che tutto questo sarebbe finito.
Nato a Torino, aveva iniziato a suonare quando aveva appena 4 anni, in seguito frequentò il conservatorio per poi iniziare a girare l’Europa quando aveva 16 anni. La musica, insomma, ce l’aveva nel sangue e non era intenzionato a mollarla e in tutti questi anni, anche attraverso il suo lavoro, Bosso ha trasmesso sì la sua bravura e la sua passione, ma anche un’incontenibile voglia e gioia di vivere. La malattia se l’è portato via a soli 48 anni, mentre si trovava nella sua casa di Bologna, insieme alla moglie. Di lui conservano tutti bellissimi ricordi e a dare il suo saluto è stato anche il Presidente Sergio Mattarella:
Sono rimasto molto colpito dalla prematura scomparsa del maestro Ezio Bosso. Desidero ricordarne l’estro e la passione intensa che metteva nella musica, missione della sua vita, e la sua indomabile carica umana.
Ezio Bosso si è fatto amare subito non solo per il suo talento ma anche per la sua ironia, la capacità di non prendersi mai troppo sul serio. “La musica”, diceva, “ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare”.