Il ritorno dei re: duetti inediti di Michael Jackson e Freddie Mercury

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in pubblicazione i demo registrati da Michael Jackson e Freddie Mercury | Foto dal Web

Freddie Mercury e Michael Jackson tornano a cantare insieme in un album che raccoglie una demo di duetti mai pubblicati prima registrati in California nell’83. Brian May e Roger Taylor, rispettivamente chitarrista e batterista dei Queen, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla famiglia Jackson, hanno iniziato a lavorare al progetto in studio, in uscita il prossimo autunno, sotto la supervisione del rinomato produttore discografico William Orbit, noto per le collaborazioni con artisti del calibro di Madonna, Pink e le Sugababes “No, non lo faccio per soldi, ma semplicemente perché mi fa piacere potermi occupare di quelle tracce da sovrapporre ed arrangiare: ho il dovere morale di far rivivere le voci di Freddie e Michael” – ha dichiarato May in una intervista al Times. E come dargli torto, posseggono tra le mani una vera e propria miniera d’oro. E’ doveroso precisare, tuttavia, che più che di duetti inediti, si tratta di ri-arrangiare tracce già esistenti. I titoli in lavorazione sono There must be more to life than this” ,“State of Shock” e “Victory”.

in pubblicazione i demo registrati da Michael Jackson e Freddie Mercury | Foto dal Web
in pubblicazione i demo registrati da Michael Jackson e Freddie Mercury | Foto dal Web

Da anni circolano varie storie sulle versioni originali di questi tre brani, che sarebbero state frutto di una collaborazione tra i due musicisti nel 1983.  “There must be more to life than this” , ad esempio, uscì nell’album solista di Mercury del 1985 “Mr Bad Boy”, senza le parti vocali di Jackson. Il re del pop non ebbe, però, meno successo. Stava infatti terminando “Thriller”, il suo capolavoro. “State of Shock” , invece, altro non è che un duetto dei due, cantato in seguito da Mercury  insieme a Mick Jagger, mentre “Victory” non confluì, come previsto, nell’album omonimo dei Jacksons 5 del 1985.

Certo sono trascorsi trent’anni, ma il mondo intero avrebbe atteso anche di più. Mette i brividi il solo immaginarli insieme in una sala di registrazione, chissà vederli sul palco. Quello che si è aperto è un cassetto magico: chiunque avrebbe custodito il materiale come il tesoro più prezioso al mondo. Si potrebbe fare altrimenti? E’ un sound che ti entra nell’anima, il loro. Intramontabile, indimenticabile. Come un vortice di energia che ti attraversa il corpo e non esce più. La musica vera ti rimane addosso anche a riflettori spenti e tu puoi prenderla o lasciarla andare. Loro hanno deciso di lasciarla prima ancora che glielo si chiedesse, perchè è questo che fanno i veri re. E se siamo ancora qui ad attenderli, hanno di certo fatto un buon lavoro. Lunga vita a voi, big man!

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